Un avvocato difende un prete dall’accusa di omicidio per aver praticato un esorcismo su una giovane donna che morì. Si dimenticò, però, che la donna acconsentì alla richiesta della Madonna di espiare i peccati dei giovani tedeschi e dei sacerdoti: tale espiazione consistette nelle sofferenze della possessione demoniaca.
Testimone del Giubileo dei giornalisti, la reporter parla con Avvenire dell’ecosistema “corrotto” dell’informazione, della irresponsabilità delle Big Tech. E con il Papa chiede: narriamo la bellezza.
«Questo Giubileo per i giornalisti è l’occasione per mettersi in discussione, credenti e non credenti: chi siamo, cosa facciamo, in nome di cosa operiamo»: la voce del presidente nazionale dell’Ordine.
«Oggi abbiamo smesso di sperare forse perché siamo diventati ciechi gli uni verso gli altri». Parla l’americano di origini irlandesi autore di best seller mondiali, in Vaticano per l’Anno Santo.
Il Giubileo della speranza ci invita a ripensare il modo in cui usiamo gli strumenti digitali. La rete può diventare uno spazio di costruzione e non più solo di consumo. Proviamoci sul serio.
I dati del rapporto Oxfam confermano che la diseguaglianza nel mondo ha raggiunto proporzioni scandalose se teniamo conto che l’enorme ricchezza in circolazione potrebbe essere distribuita in modo molto migliore.
La speranza può essere declinata anche come tentativo di confrontarsi con una frattura che esiste: le divisioni interne alla Chiesa cattolica, tra visioni progressiste e conservatrici.
Per comprendere la radice profondamente umana del fenomeno giubilare e la novità del Giubileo 2025.
È dedicato al Giubileo della speranza il dossier di Orientamenti Pastorali 11/2024. «In questo dossier, vengono proposte non solo riflessioni teoriche e teologiche sulla virtù della speranza, ma anche su cosa significa sperare oggi, sulla crisi della speranza nelle nostre società, sui gesti e le pratiche che generano speranza nella Chiesa e nel mondo». La rivista Orientamenti Pastorali è espressione del «Centro di orientamento pastorale» (COP).
«La speranza non è un vago sentimento di aspettativa, ma l’attesa che le promesse del Padre si compiano». Intervista a monsignor Massimo Camisasca.