<Santo Padre, sono una nonna di tre nipotini, il loro arrivo è stato un grande dono che ha portato tanta gioia a noi nonni e alle nostre due figlie. L’ultima nipotina di 5 anni, molto affettuosa e vivace, non è stata battezzata perché i genitori, sposati civilmente, si sono allontanati dal Signore durante il loro periodo adolescenziale. Tuttora non è presente in loro il desiderio di ricercarlo e renderlo presente nella loro vita. Tutto ciò è fonte di grande sofferenza per me perché so quanto importante è avere il Signore al nostro fianco, pregarlo, ascoltarlo e accogliere il suo amore. Immagino la mia nipotina senza questo grande dono, senza il Sacramento del Battesimo, lei così curiosa di conoscere la storia di Gesù con tante sue domande. Cosa penserà Gesù di tutto ciò? Continuerò a pregare perché ci aiuti ad aprire il cuore dei suoi genitori, e possa affiancare la mia nipotina nelle prove della vita, essere suo amico e compagno di viaggio. Mi rivolgo a Lei Santo Padre per avere conforto e consiglio, fiduciosa che il Signore ci indicherà la giusta strada da percorrere per aiutare la nostra nipotina. Con Fede, Oliva da Bergamo>
<Cara Oliva, capisco la Vostra sofferenza e Vi sono vicino. Il Battesimo è un grande dono che possiamo fare ai più piccoli, perché è il primo dei sacramenti, è la porta che permette a Cristo Signore e allo Spirito Santo di abitare, di prendere dimora, nella nostra persona. Io stesso ho battezzato molti bambini in questi anni a San Pietro, negli ospedali, ed è sempre una gioia grande. Se i genitori si sono allontanati dalla fede, non bisogna perdere la fiducia. La preghiera può fare tanto. Fa miracoli. Pregate con più fede. Pensate a santa Monica e alle sue preghiere incessanti per la conversione del figlio Agostino, poi diventato un santo vescovo. Con la preghiera, amate con la speranza della resurrezione. L’amore autentico e disinteressato crea legami forti, che possono essere sorprendenti. Alcuni pensano: ma perché battezzare un bambino che non capisce? Quando sarà adulto sarà lui a decidere. Ebbi modo di rispondere a questa domanda, ma volentieri la riprendo. Mi dà l’opportunità di invitare i genitori a donare qualcosa di straordinario ai bambini, di bello, di buono: sentirsi figli di Dio, che è Padre e che ci accompagnerà sempre nella vita. Non pensate troppo alle feste mondane, perché questo è uno dei motivi che a volte porta tanti ad allontanarsi dalla fede. Vivete insieme, in parrocchia, con gli altri questa attesa. Vivetela nella semplicità. Battezzare un bambino significa aver fiducia nel Signore, nello Spirito Santo, perché quando noi battezziamo un bambino, in quel bambino entra lo Spirito Santo, e lo Spirito Santo fa crescere in quel bambino, da bambino, delle virtù cristiane che poi fioriranno. Ma il Battesimo non si può comunque imporre a genitori che non lo vogliono per i propri figli. Voi nonni, tuttavia, con il vostro esempio, potete aprire tanti cuori che sembrano chiusi. Portate avanti il dialogo sempre, mi raccomando sempre, con speranza, con mitezza e con carità. Accompagnate i vostri figli, parlate con loro, ma senza insistere con la proposta del Battesimo. L’amore gratuito è più persuasivo di tante parole. L’amore di Dio semina futuro, amicizia, ricerca di Lui, e i tempi noi non li conosciamo. La preghiera vi aiuterà certamente. Vedrete. Coraggio, avanti insieme e non vi dimenticate di pregare per me.
Francesco>
(Mensile “Piazza San Pietro” – Novembre 2024 )