BIOETICA – Caso Vendola: 4 genitori e un bebè

Mettiamo in fila i fatti, così com’è dato conoscerli, limitandosi ai dati della realtà, e dunque facendo lo sforzo di andare oltre il consueto fumo delle rivendicazioni e delle polemiche strumentali. Sabato è nato in California un bambino che all’anagrafe dello Stato è stato registrato col nome di Tobia Antonio.
Di lui si sa che il padre è Ed Testa, 38enne italo-canadese, e la madre una donna statunitense di cui non si conosce l’identità e che gli ha ceduto i propri ovociti prelevati con un intervento in anestesia totale. Sì, perché Tobia – al quale va tutto il più affettuoso benvenuto – è stato concepito in provetta con i gameti di Ed e della donna che li ha messi a disposizione.
La procedura è stata effettuata da una delle numerosissime strutture californiane specializzate non solo in procreazione artificiale ma anche in maternità surrogata, e che dunque ha messo a disposizione anche un’altra donna – di passaporto americano ma di origini indonesiane, a quanto è dato di apprendere – che in cambio di una somma di denaro (consistente, secondo gli standard del mercato americano) ha firmato un contratto col quale si è impegnata a farsi impiantare nell’utero l’embrione e a condurre tutta la gravidanza rispettando stringenti clausole: è prassi, ad esempio, che la madre in affitto garantisca di abortire se il feto rivela qualche anomalia. LEGGI

Comments are closed.