GIUDICI – Chi accusa ingiustamente paghi. Anche se lo fa “nel nome del popolo italiano”

La firma di 176 senatori sotto allo stesso disegno di legge non è un risultato da poco. Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano e senatore di Area popolare, c’è riuscito in un solo giorno, il 3 marzo, creando un’alleanza trasversale che va da Fratelli d’Italia a Sel. Il ddl presentato da Albertini trae origine da un’inchiesta di copertina pubblicata dal settimanale Panorama ai primi di febbraio, e intitolata “Sei innocente? Lo Stato deve pagarti l’avvocato”.

Tecnicamente parlando, il tema è l’“ingiusta imputazione”, figura giuridica che in altri 32 Paesi europei prevede il risarcimento delle spese legali al cittadino che venga riconosciuto pienamente innocente al termine di un processo penale. Quel diritto in Italia non è previsto e dà la stura a una vera e propria ingiustizia: perché centinaia di migliaia di cittadini, assolti dopo lunghi processi, sono comunque costretti a pagare di tasca propria spese legali spesso elevate, a volte insostenibili. Per questo, nel suo ddl, Albertini prevede la modifica dell’articolo 530 del Codice di procedura penale. Con questa formula: «Se il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato, il giudice, nel pronunciare la sentenza, condanna lo Stato a rimborsare tutte le spese di giudizio, che sono contestualmente liquidate». LEGGI

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