Il volume confuta sotto tutti i punti di vista (giuridico, scientifico e sociologico) gli argomenti del fronte ideologico votato alla sistematica minimizzazione del problema delle droghe e favorevole alla loro liberalizzazione. Argomenti tornati in grande spolvero quando, un anno fa, una sentenza della Corte costituzionale e un decreto del governo hanno iniziato a smontare le leggi in vigore in Italia, innanzitutto reintroducendo la distinzione (infondata, per gli autori del libro) tra droghe pesanti e leggere. Proprio quest’ultimo è uno dei temi trattati da Giovanni Serpelloni, medico attivo da trent’anni nell’ambito delle neuroscienze e delle dipendenze, fino all’aprile 2014 a capo del dipartimento delle Politiche antidroga della presidenza del Consiglio. A lui è affidata la parte scientifica del volume, mentre i capitoli dedicati alla droga come “diritto” e come “rivoluzione sociale” sono firmati rispettivamente da Alfredo Mantovano e Massimo Introvigne. (Sugarco, pp. 144, €. 16,o0)