Cosa passa nel cuore e nella mente di una madre quando si sente dire che il figlio che porta in grembo ha una malformazione incompatibile con la vita? Attraverso le pagine del suo diario, l’autrice ci fa rivivere quelle ore drammatiche, i tanti “perché” sorti in lei e nel marito. Inizio di un cammino, sostenuto da molte persone e dalla lettura di alcuni libri, per non essere sopraffatti dalla disperazione e riconoscere che quel figlio, come ogni figlio, chiedeva di essere accolto, amato e accompagnato verso il compimento della sua vita. Breve e significativa. Questo è il miracolo accaduto: Giacomo ha vissuto soltanto otto ore, ma ha segnato e cambiato la vita di tanti. Ha fatto sorgere domande, ha consolato, ha dato a tutti la speranza e la certezza che la vita vale. Sempre.
APPUNTI DI PASTORALE DELLA SALUTE (5) – I soggetti della Pastorale della Salute: il malato (seconda parte). Che cosa attende il malato? Dopo aver illustrato la […]
Avvenire.it, 2 novembre 2017 Lettere. Dietro la diffusione di Halloween l’incapacità di una risposta sulla morte Caro Avvenire, in questi giorni si è festeggiato Halloween. Ci […]
Avvenire.it, 26 ottobre 2017 L’insostenibile dipendenza dallo smartphone Messaggi Whatsapp, post su Facebook o Instagram, applicazioni, mail, news e giochi. Adam Alter: «Un dispositivo studiato per […]