Il noto ginecologo Severino Antinori è finito ai domiciliari con un’accusa assai grave: rapina aggravata e lesioni personali aggravate. E’ stata chiesta anche l’interdizione dalla professione medica per un anno e il sequestro della clinica Matris dove operava il ginecologo. Ieri i carabinieri del Nas hanno arrestato Antinori all’aeroporto di Roma a seguito di un’ordinanza del gip di Milano.
Secondo le accuse – che andranno tutte provate in sede giudiziale – una giovane spagnola di 24 anni si sarebbe sottoposta, lo scorso aprile, presso la clinica per la fertilità Matris di Milano ad una terapia per cisti ovarica che poi, in realtà, si scoprirà essere una vera e propria stimolazione ovarica. Immobilizzata a forza dall’equipe di Antinori e poi anestetizzata, alla giovane donna sarebbero stati prelevati alcuni ovociti, i quali successivamente sarebbe stati fecondati da Antinori per ottenere sei embrioni, attualmente sequestrati – come se fossero merce di contrabbando – dai carabinieri.
A margine: fa specie che il capo di accusa che pende sulla testa del ginecologo romano sia “rapina aggravata”, quasi che gli ovociti fossero beni mobili. Non è così per il nostro ordinamento giuridico che non li considera res dato che ne vieta il commercio. Quindi non potendo esercitare su di essi il diritto di proprietà, tantomeno è predicabile il furto o la rapina. Ma torniamo al fattaccio che vede implicato Antinori. LEGGI