COMMENTI – Dalle nozze omosex alla poligamia il passo è breve

Dopo il (primo) sì alle nozze omosex, perché no alla poligamia?

Dalle “nozze” gay alla poligamia il passo è breve. Nei mesi scorsi politici, giornalisti, accademici, religiosi e uomini di cultura, intervenendo sul tema del “matrimonio” omosex, continuavano a ripetere che se l’unico criterio da tenere in considerazione perché si costituisca un vincolo matrimoniale è l’aspetto affettivo allora perché vietare la poligamia e la poliandria? Forse che il marito musulmano e le sue tre o quattro mogli non si “amano”? Chi siamo noi per sindacare sugli affetti altrui, per negare la patente di amore ai poligami?

E ancora, se le “nozze” gay devono essere riconosciute per legge dal momento che non farlo sarebbe discriminatorio verso le coppie omosessuali, perché non riconoscere i matrimoni poligamici? Non sarebbe ugualmente discriminatorio verso quelle persone che, per tradizione culturale vecchia di secoli se non quasi di millenni, sono legate da un vincolo già riconosciuto dalla loro religione come un vincolo coniugale? Se il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso è invenzione recente, la poligamia è da sempre esistita e quindi avrebbero più diritto i poligami rispetto alle persone omosessuali di vedersi riconosciuta dallo Stato la loro particolarissima convivenza.  LEGGI

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