Il battesimo.

Il tempo liturgico del Natale termina invitandoci a ripensare al “nostro battesimo” che è diverso da quello ricevuto dal Signore Gesù (cfr. Mt. 2, 13-17),  poichè il Suo è consistito in un rito penitenziale amministrato da Giovanni il Battista.

La “nascita” e il “battesimo” sono due momenti “fondamentali” della nostra esistenza!

La nascita ci ha generati uomini, il Battesimo ci ha trasformati in “figli di Dio”, purificandoci dal peccato originale, liberandoci dall’ influsso del maligno, donandoci la possibilità di salvarci, la capacità di produrre “frutti” soprannaturali e di vivere per sempre in comunione con Dio. Ecco allora due date da ricordare e da festeggiare annualmente, almeno nell’intimo del cuore. Tutti noi rievochiamo, anche festeggiando, il giorno della nostra nascita ma pochi conoscono il giorno, il mese e l’anno del proprio battesimo.

Di fronte alla “magnitudine” di questo sacramento devono, inoltre, sgorgare in ogni battezzato sentimenti di riconoscenza a Dio per questo dono e anche di riconoscenza ai genitori che ne hanno compreso I’importanza e hanno chiesto al sacerdote l’amministrazione. Oggi, però, il Battesimo non è più un atto scontato! Infatti, alcuni genitori, dubitano sull’opportunità di amministrarlo al neonato, ritenendo la decisione di “divenire cristiani” debba essere una libera scelta da farsi in età adolescenziale o adulta. Questi papà e mamme che probabilmente vivono un cristianesimo “infantile”, papa Francesco affermerebbe “da gelateria”, e possiedono una conoscenza superficiale e facilona del messaggio evangelico, non hanno compreso “I’essenzialità” della religiosità e della spiritualità nella crescita che deve occupare lo stesso spazio di quella fisica, psicologica e intellettuale.  Inoltre, impostano erroneamente la problematica anche a livello pedagogico. Il neonato o il bambino, in conformità a questa prospettiva dovrebbe avere la possibilità di libera scelta in tutti i settori: I’asilo o scuola da frequentare, gli sport da praticare, gli hobby da coltivare, che cosa mangiare, come vestirsi, quali gite fare… Poiché non potrà mai essere così, non essendo l’infante o il bambino  in grado di selezionare tutto autonomamente, è profondamente errato riservargli una “pseudo-libertà” unicamente per l’aspetto religioso, privandolo così di un’importante fonte di crescita.

Per comprendere il significato di questo sacramento ci riferiamo ad alcuni versetti della Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (cfr. 1,4-12).

1.”In lui ci ha scelti”. Ogni uomo, fin dal concepimento, è amato profondamente da Dio e invitato gratuitamente alla salvezza e alla santità.

2.”In lui siamo stati fatti anche eredi”. La figura santissima del Cristo, il sangue versato e la sua resurrezione ci permettono di chiamarci e di essere realmente “Figli di Dio”. Il battesimo realizza questa figliolanza: non più umili creature, portatrici di limiti, ma uomini amati dal Creatore come figli. Privi di questo sacramento è impossibile anche amare autenticamente il fratello di un “amore di stima” e non semplicemente istintivo o di convenienza. È difficoltoso nella famiglia, lo è maggiormente tra coloro che non si conoscono, è improbabile di fronte al bisognoso d’aiuto.  Conoscere, comprendere e sperimentare la “figliolanza divina” rafforzerà anche quella tra gli uomini.

3.”Abbiamo la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia”. Bisognevole di perdono, il sacramento del Battesimo, libera l’uomo dal “peccato originale” cioè dalla fragilità che non consente la totale comunione con Dio ed è  ostacolo nella scelta del bene, del vero e del giusto. L’ anima del battezzato è candida come la veste bianca che simbolicamente è consegnata, accompagnata da un impegnativo invito: “Questa veste bianca sia segno della tua nuova dignità: aiutato dalle parole e dall’esempio dei tuoi cari, portala senza macchia per la vita eterna”.

4.”Egli l’ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza”. La ricchezza della Grazia che il Battesimo dona rende il cuore sapiente, idoneo ad offrire senso e significato all’esistenza e alle cose, oltre I’intelligenza, per scoprire i valori autentici e le virtù verso cui tendere.

5.”Egli ci ha fano conoscere il mistero della sua volontà”. Il Battesimo, ponendoci in una reale comunione con Dio, rende anche “sacerdoti”. Troviamo un sacerdozio ministeriale, quello conferito con il sacramento dell’Ordine Sacro  e quello definito “sacerdozio comune dei fedeli”. Il sacerdote è colui che pone in relazione con Dio; il Battesimo colloca il fedele-cristiano-laico in una particolare comunicazione con Dio, anche se poi necessita di un’altra mediazione, quella del sacerdozio ministeriale, per la celebrazione dell’Eucarestia, per la remissione dei peccati, per la convocazione della comunità.

Di fronte a questi doni, si comprende maggiormente la gravità della decisione di non battezzare il proprio figlio e di coloro che chiedono la cancellazione del proprio nominativo dal registro battesimale della parrocchia di appartenenza. Di fronte a queste richieste grottesche è fondamentale ricordarsi che l”uomo può rifiutare o disprezzare questo sacramento, ma il dono rimarrà sempre, segno della fedeltà di Dio che continua a sperare nell’uomo con un amore senza limiti. 

Per non negare a nessuno questa Grazia, in situazioni di criticità, ogni cristiano può conferire lecitamente il battesimo (cfr.: Codice di Diritto Canonico, canone 861 & 2).  Anche i feti abortivi, se ancora vivi, vanno battezzati (cfr.: Codice di Diritto Canonico, canone 871). Per la celebrazione del battesimo è sufficiente versare l’acqua sul capo del battezzando pronunciando la formula prescritta dalla liturgia (cfr.: Codice di Diritto Canonico, canone 850).

 

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