SOCIETA’ – Contro la povertà “mirare ai figli”

La “prima pietra” è stata posata con la legge di Stabilità, ma ora per costruire davvero uno strumento di contrasto
alla povertà assoluta occorre disegnare bene il progetto, centrare le linee d’intervento e fare i calcoli strutturali adeguati. Lo hanno evidenziato fin da subito le audizioni sul disegno di legge delega sulla povertà, avviate alla Camera, confermando quanto sia necessario dotarsi finalmente di una forma di reddito di inclusione.
Significative, in particolare, alcune indicazioni fornite dall’Istat che, oltre a ricordare i dati dell’ultimo rapporto pubblicato nel luglio scorso – 4,1 milioni i poveri assoluti, il 6,8% della popolazione pari a 1,4 milioni di famiglie – ha sottolineato come da noi «si spenda meno che nel resto d’Europa per la protezione sociale dei gruppi di popolazione deboli», 10 punti in meno rispetto alla Francia, alla Germania e alla media Ue. E che una percentuale assai residuale di questa spesa, «appena lo 0,7%, meno della metà dell’1,9% di media Ue, è impegnata specificamente per politiche di contrasto alla povertà» LEGGI

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