Avvenire.it, 28 settembre 2017

Azzardo. La Bce finanzia le slot, la denuncia di «Vita»

125 milioni di euro finanziati a Novomatic, colosso del gioco. Il portale del volontariato Vita.it lancia l’allarme, il M5S lo raccoglie con interrogazioni a Roma e Strasburgo.

«La Banca Centrale Europea investe 125 milioni di euro in gioco d’azzardo invece che aiutare le piccole imprese italiane. Una follia. Antisociale e antieconomica ». Simone Valente ed Enrico Cappelletti, capigruppo del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, sono insorti leggendo la notizia – rilanciata dal portale del volontariato vita.it e poi confermata da Novomatic, «colosso del gioco d’azzardo e concessionario di Stato che in Italia con il marchio Admiral controlla gran parte delle sale slot oltre a produrre macchinette»: nel dicembre scorso, tramite la Banca d’Italia e la Banca Centrale di Finlandia, la Bce ha deciso di comprare anche obbligazioni dell’azienda di azzardo online, proprietà del multimiliardario Johan Graf. Si tratta di 125 milioni di euro di obbligazioni con l’etichetta del Quantitative Easing, ovvero la «facilitazione quantitativa» (molto amata da Mario Draghi) con cui la Bce interviene sul sistema finanziario ed economico per aumentare la moneta in circolazione e dunque favorire investimenti e occupazione (ma accrescere l’inflazione).

Con questo afflusso Novomatic – che, come rivela Vita.it, già «è un player molto ingombrante nel gioco delle parti sulla ‘riforma’ dell’azzardo su cui il governo sta preparando un decreto atteso per il 30 ottobre» – aumenterebbe notevolmente «la sua potenza finanziaria e tecnologica e il suo asimmetrico vantaggio competitivo sulle tecnologie» rispetto ai concorrenti. Valente e Castelletti, insieme alla capodelegazione al Parlamento Europeo del Movimento 5 Stelle Laura Agea e al senatore Giovanni Endrizzi, presenteranno interrogazioni sia a Strasburgo sia a Roma. «Questo investimento è totalmente inopportuno; sono ormai noti i danni sociali ed economici derivanti dall’azzardopatia e secondo gli studi promossi da Alea (l’associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio, diretta dal professor Maurizio Fiasco) in Italia almeno 20 miliardi di euro finiscono nel buco nero dell’azzardo invece che in attività produttive, generando in una perdita di posti di lavoro pari a 90 mila persone nel commercio e 25 mila nell’industria, oltre ai costi sociali di oltre 6 miliardi di euro l’anno».

La stessa Novomatic sul suo sito web ha confermato con toni entusiastici l’operazione: «Draghi sceglie di inserire Novomatic tra le 200 società non bancarie degne di rientrare tra le più sicure. Oltre ai titoli di Stato, la Bce fa già incetta di bond di emittenti private tra cui figura il Gruppo Novomatic… Dal giugno 2016 la Bce ha fatto un ulteriore passo avanti e ha iniziato a comprare obbligazioni societarie facendo prestiti a basso costo alle imprese attraverso le banche centrali, tra cui la Banca d’Italia e il suo corrispettivo finlandese. È quest’ultima che ha deciso di inserire nella sua lista tre obbligazioni che fanno capo a Novomatic».

Il governo italiano si autoriduce i ricavi dal «gioco di Stato» per contrastare le ludopatie, e l’Europa lo finanzia: se c’è una strategia, qualcuno ce la spieghi.

Giulio Isola

 

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