bisogni-obbligazione

L’intervista di Eugenio Scalfari a ‘Soul’ ( Tv2000) con le sue affermazioni sui bisogni dei poveri capaci solo di «bisogni primari» in questi giorni ha scatenato, soprattutto sul web, non poche reazioni negative e persino indignate.

Tra queste un risalto esemplare ha avuto, su questo stesso giornale, un editoriale di don Maurizio Patriciello (cfr. allegato) che, tra le altre argomentazioni, richiama le umilissime origini di tante personalità e di santi ai quali il fatto di essere poveri non ha certo inibito i desideri più elevati. A questi, peraltro, è possibile aggiungere padre Joseph Wresinski, nato da famiglia poverissima, fondatore del movimento ATD-Quarto Mondo e che ha in corso una causa di beatificazione.

Padre Wresinski risponderebbe con molta serenità a Scalfari con queste parole pronunciate nel 1988: «I più poveri ce lo ricordano spesso: l’analfabetismo, la disoccupazione non sono la peggiore sventura per l’uomo. La peggiore sventura è di non essere assolutamente considerati, al punto che persino le sofferenze sono ignorate. La cosa peggiore è il disprezzo dei concittadini. È questo che esclude da ogni diritto, che impedisce di essere riconosciuti degni e capaci di responsabilità».  LEGGI

ALLEGATO – I BISOGNI DEI POVERI NON SONO DA MENO

27 febbraio 2016

COMMENTI – Scalfari, capire e rispettare i bisogni dei poveri