L’Onu approva una risoluzione per proteggere «la famiglia naturale». L’Italia vota contro
Quasi tutto l’Occidente si è opposto, inutilmente, chiedendo di inserire «varie forme di famiglia». Si tratta del primo provvedimento per sostenere «il nucleo fondamentale della società».La famiglia è «l’elemento naturale e fondamentale della società», «l’ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei bambini», perciò «deve ricevere la protezione e l’assistenza necessaria per poter assumere pienamente la propria responsabilità all’interno della comunità». Con questi termini il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato il 25 giugno una risoluzione a favore della famiglia.
NO ALLE «VARIE FORME DI FAMIGLIE». Il Consiglio l’ha approvata con 26 voti a favore, 14 contrari e 6 astenuti. Al termine della consultazione si è levato con un grande applauso dopo un anno di lavori per promuoverla. Sono stati 71 i paesi che hanno sponsorizzato il testo durante il ventesimo anniversario dell’Anno internazionale della famiglia, mentre finora non c’era mai stato bisogno di approvarne una. Nord America, tutti i paesi dell’Europa (Italia compresa) che siedono in Consiglio e alcuni stati del Sud America hanno cercato di inserire nel testo frasi per allargare la definizione di famiglia, parlando di «varie forme di famiglia». Per l’Inghilterra, ad esempio, le coppie omosessuali con figli dovevano «essere considerate come famiglie», per l’Uruguay la famiglia non poteva «essere ridotta a un modello solo». Secondo gli Stati Uniti ci sarebbero «miriadi di strutture» familiari. Della stessa idea l’Argentina per cui è semplicemente «impossibile» definirla. Ma ad impedire la riformulazione si è schierata interamente l’Africa, parte del Medio Oriente, la Russia e la Cina.
IL TESTO DELLA RISOLUZIONE. Cosa dice nel dettaglio la risoluzione? Ecco la traduzione: «“Il Consiglio dei diritti umani, riaffermando gli obiettivi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, ispirandosi della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (…) ricordando le risoluzioni 244/82 dell’8 dicembre 1989 (….) concernenti la proclamazione, la preparazione e la celebrazione dell’Anno internazionale della famiglia e dei suoi decimo e ventesimo anniversario, considerando che la preparazione e la celebrazione del ventesimo anniversario dell’Anno internazionale della famiglia sono una buona occasione di porre l’attenzione ancora una volta sui suoi obiettivi al fine di accrescere la cooperazione a ogni livello quanto alle questioni relative alla famiglia (…) riaffermando che incombe in primo luogo agli Stati di promuovere e proteggere i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali di tutti gli esseri umani, in particolare delle donne, dei bambini e degli anziani, cosciente che spetta alla famiglia in primo luogo allevare e proteggere i bambini e che essi, per poter raggiungere una completa e armoniosa maturazione della loro personalità, devono crescere in un quadro familiare e in un’atmosfera di felicità, amore e comprensione, convinto che la famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei bambini, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui ha bisogno per poter assumere in pieno il suo ruolo nella comunità, riaffermando che la famiglia è l’elemento naturale e fondamentale della società e che essa ha diritto alla protezione della società e dello Stato, decide di organizzare, nella sua ventisettesima sessione, una tavola rotonda sulla protezione della famiglia e dei suoi membri (…); domanda all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo di consultare gli Stati e l’insieme delle parti coinvolte (…) al fine di assicurare la loro partecipazione alla tavola rotonda; domanda nel contempo all’Alto Commissario di redigere un rapporto riassumendo le discussioni della tavola rotonda e di sottoporgliela nella ventottesima sessione; decide di continuare a interessarsi dell’argomento».
STRUMENTI OPERATIVI. «La maggioranza degli Stati membri desidera spostarsi su questioni che riguardano tutto il mondo e non solo un élite del Nord del mondo» ha dichiarato Austin Ruse, dell’istituto di ricerca americano Catholic Family and Human Rights Institute. Secondo Ruse, da settembre sarà costituito un panel per discutere gli strumenti operativi con cui proteggere e agevolare la famiglia naturale. «Per affrontare l’attuazione degli obblighi dei membri a norma delle disposizioni pertinenti al diritto internazionale dei diritti umani e per discutere le sfide e le migliori misure in riguardo».
Benedetta Frigerio
Tempi.it, 8 luglio 2014
Risoluzione Onu pro famiglia.
L’Italia si è opposta «per unità col resto d’Europa».
Ma scherziamo?
Con questo voto l’Italia si è schierata con i Paesi ricchi e le lobby economiche e malthusiane che li rappresentano. Non è questa l’Europa che vogliamo
Lo scorso 25 giugno il Consiglio dei Diritti umani dell’Onu ha votato, in occasione del XX anniversario dell’Anno internazionale della Famiglia, un documento che caldeggia la promozione della famiglia. Un testo molto prudente, quasi ovattato che ribadisce e si premura di specificare che si tratta di principi già affermati, «che la famiglia è l’unità naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato». Un testo al quale nessuno avrebbe potuto dire di no.
Eppure il no è arrivato dai Paesi dell’Unione europea, Italia compresa. Hanno cercato di inserire nel testo frasi per allargare la definizione di famiglia, parlando di «varie forme di famiglia». Ma le mozioni di questo tenore sono state tutte bocciate. Il documento finale riafferma così che è della famiglia «la responsabilità primaria di nutrire e proteggere i bambini e che i bambini, per lo sviluppo completo e armonioso della loro personalità, devono crescere in un ambiente familiare e in un’atmosfera di felicità, amore e comprensione». Con buona pace di chi i bambini li vorrebbe rieducare alla logica del gender fin dalle elementari.
Ma ancora di più si è deciso di creare un gruppo di lavoro per promuovere dei riferimenti positivi alla famiglia e invertire la tendenza che negli ultimi tempi l’ha vista solo come centro di conflitti, problemi e violazione dei diritti umani e di organizzare una tavola rotonda mondiale sulla protezione della famiglia e dei suoi membri.
Qualche riflessione sorge spontanea. Perché l’Italia è stata contraria? Per unità con il resto d’Europa, rispondono alla Farnesina. Ma scherziamo? Si è capito ormai di che panni vestono gli euro-burocrati e che vento tira tra i Paesi di riferimento, e i nostri rappresentanti si affidano alla corrente senza uno straccio di consultazione con l’Esecutivo, sarebbe questo il modo di esercitare la leadership italiana in Europa? E se questa consultazione c’è stata la situazione si fa ancora più grave…
Non è questa l’Europa che vogliamo. Con questo voto l’Italia si è schierata con i Paesi ricchi e le lobby economiche e malthusiane che li rappresentano. Dall’altra parte c’è tutto il resto del mondo, quello povero, certo, ma anche quello socialmente ed umanamente vivace. E i nostri rappresentanti scelgono di stare dalla parte degli oppressori, schiavisti ieri e neocolonialisti oggi, dalla parte che il cammino della storia e della civiltà ha già condannato. Da un governo di sinistra non ce lo saremmo mai aspettati.
Francesco Belletti
Tempi.it, 8 luglio 2014