Depositum fidei

Sulle indicazioni per le situazioni familiari irregolari contenute nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia (soprattutto nel capitolo 8) si è scatenata in questi giorni una tempesta di interpretazioni. Così, per qualcuno, tutto il documento è finalmente l’approdo ad una “nuova” Chiesa. Lo dicono anche media cattolici, ne parlano diverse personalità del mondo ecclesiale. L’incendio è divampato. Nonostante gli sforzi importanti di leggere il testo nell’unico modo possibile: nella continuità con il Magistero precedente e quindi con il depositum fidei.

 Come ha detto il prof. Josè Granados,  «se si separa il testo [del capitolo 8, NdA] dal contesto della discussione sinodale oppure dalla sua continuità con il magistero precedente, certamente ci possono essere interpretazioni sbagliate». In “Amoris laetitia” c’è un rinnovato approccio pastorale verso le coppie cosiddette irregolari, e c’è anche il discernimento “caso per caso” in merito all’accesso ai sacramenti per le coppie di divorziati risposati. In questo ambito ci sono tre note al testo dell’esortazione (329, 336 e 351) che in queste ore stanno facendo discutere. Offriamo al lettore alcuni termini del problema, senza la pretesa di risolverli, ma per meglio comprendere.  LEGGI

11 aprile 2016

CHIESA – Amoris laetitia, tre note per la guerra di interpretazione