Femminismo

Non c’è limite al ridicolo, non c’è limite in questa società pseudo-democratica che a parole sembra difendere tutti i suoi figli, sembra garantire liberta ed uguaglianza, diritti e giustizia.

Siamo bombardati dall’ omosessualismo che vuole difendere presunti diritti gay e con questa scusa invece non fa’ che vendersi lo status di perseguitato per mostrarsi invece persecutore attraverso la legge sull’ omofobia con la quale si vuole ingabbiare chiunque esprima un’ opinione contraria sui temi del gender, matrimoni omosessuali, adozione e procreazione artificiale.

Ci siamo dimenticati del femminismo e delle sue vittime?

Si, perchè’ ogni giorno mogli femministe non fanno che mandare sul lastrico mariti e quindi padri, devastando la famiglia e vantando diritti acquisiti secondo presunte persecuzioni sul genere femminile che invece loro  non hanno mai subito e si appropriano di denaro, stipendi, case e figli. Solo in Spagna si contano 350 false denunce ogni giorno compiute da mogli che si vendono l’immagine di sesso debole approfittando di leggi statali ad hoc che forniscono forza e  potere al di sopra di tutti mandando i mariti innocenti in galera e sul lastrico .

Naturalmente esistono i casi di prepotenza maschile ingiusta e deprecabile ma questo non giustifica una rivalsa di genere,   appoggiata dallo Stato,  ed eseguita  da  chi non ha mai subito abusi ma,  per presunti abusi subiti da tutto il genere femminile,  vuole imporre la persecuzione del genere maschile. Ci sono già le piazze dedicate alle vittime del femminicidio!

Ed ecco la notizia, una semplice statua ad Albano Laziale nella piazza che commemora i caduti del bombardamento americano  di Propaganda FIDE, una statua al limite delle decenza sia per la sua bruttezza che per il significato della presunta opera che rasenta il ridicolo.

Il basamento della statua riporta l’identità’ del donatore dell’opera d’arte, l’International Inner Wheel, la piu’ grande organizzione femminile del mondo, così si definiscono nel loro sito , con un bel logo stile Rotary Club e quindi con chiaro riferimento massonico. Naturalmente viene riportata la fatidica data dell’ 8 Marzo 2014. Quell’8 marzo che dovrebbe ricordare la festa della donna, quella festa inventata  e basata sul presunto incendio della fabbrica Triangle, avvenuto a New York l’8  marzo 1908  e nel quale sarebbero perite oltre 100 operaie tessili.

 Naturalmente nel sito dell’ente donatore trovere una grande profusione di opere caritatevoli verso i bambini, quei bambini che  poi non fanno nascere con gli aborti o che traumatizzano con i divorzi veloci dei loro genitori,  ma lasciamo stare le evidenti contraddizioni, sembrano buoni e caritatevoli ed infatti, cita il sito: ..”lavoriamo per dare ai bambini un futuro migliore” ….quelli che riescono a nascere naturalmente.

Ma torniamo all’opera d’arte , degna di Teomondo Scrofalo, il famoso artista di Ezio Greggio. Eccola, una donna naturalmente  molto procace e maggiorata, volgare e pornografica,  svestita di solo  top e  minigonna che si libera dalle catene e che sovrasta un globo terrestre evidentemente a significare il decollo della suddetta che, vincendo la gravità, si proietta verso spazi siderali. Un salto, un balzo , ricorda Hulk  che  straccia la camicia.

 Ci sono tutti gli stereotipi dell’ideologia femminista che ora ha raggiunto il successo con la legge sul femminicidio che sancisce la gravità sopra tutti della violenza su una donna. Più grave naturalmente della violenza su un uomo, un bambino, un handicappato .

1La statua mostra una donna svestita che quindi si libera dalle catene della decenza, della dignità, dell’eleganza, dell’umiltààdella modestia  rappresentata da vestiti che evidentemente limitano l’essere femminile e quindi strumento dell’oppressione maschile , una donna proiettata verso il cosmo cosi come indicato dalla statua, in una posizione convessa, slanciata verso l’ignoto.

Ci ricorda la scena del Titanic , con l’attrice sulla prua a braccia aperte , occhi socchiusi, pronta ad abbracciare l’universo, lanciata verso il tradimento del futuro marito ignaro, tradimento che si consuma con la complicità’ del maschio Leonardo di Caprio che  zitto zitto  l’abbraccia da dietro. Entrambe abbracceranno un iceberg.

Liberta’ assoluta , la stessa posizione che ho riscontrato in certi opuscoli che si trovano in centri di ginecologia e che mostrano una donna nella stessa posizione a braccia aperte che si gode i raggì del sole verso i quali si lancia. Naturalmente tale stato cosmico è possibile liberandosi delle catene che la rendono schiava, quindi la soluzione offerta è la contraccezione e l’aborto che la porteranno verso nuovi orizzonti.

“Donne che vivono con la performance” come cita una famosa e datata pubblicità televisiva.

Questo è il messagio della statua, questo è il messagio che viene usato per incastrare donne deboli incapaci di essere se stesse e che si fanno ingannare senza comprendere invece il livello di danno verso gli altri e verso se stesse provocato dall’ideologia.

Questo è lo stereotipo per vendere l’ideologia femminista e che vende l’odio verso la società e verso il genere maschile da cui liberarsi sopratutto evitando la gravidanza attraverso tecniche omicide e che producono anche un certo profitto.

1Tutto questo passa attraverso la libertà sessuale , attraverso la nudità che la statua rappresenta e che trasforma la donna in una bambola di carne, in un oggetto sessuale di consumo.

 La realtà è questa ed è ben rappresentata da ciò che passa la televisione e ciò che si vede per strada, un’ esibizione dello squallore femminile, l’esibizione  della “bambola di carne”.

Tale immagine vende, cosi un manifesto di un teatro del litorale Romano, che mostra una donna nella stessa posizione della statua. Un soggetto che funziona evidentemente. Si ribellano per non essere oggetto ed alla fine sono proprio cio’che non vogliono essere.

 Complimenti comunque a chi ha ideato tutto questo. Ci è riuscito. E le donne, non tutte però,  ci sono cascate.

Sandro Pasquino

Appuntiitaliani.com, 19 dicembre 2014

29 dicembre 2014

STATUA FEMMINISTA RIDICOLA AD ALBANO LAZIALE

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