Giacomo Biffi

Per interiorizzare l’essenza religiosa del Natale sono richiesti: la semplicità, la meraviglia e la “capacità di fare memoria”.

Unicamente il “semplice”, colui che si riconosce fragile e vulnerabile creatura e si affida a Dio che conduce misteriosamente ma saggiamente la sua esistenza, si stupisce di fronte alla grotta di Betlemme e percepisce che la scena di povertà, di debolezza e di impotenza che si presenta è l’esordio di una straordinaria “storia d’amore” per l’umanità. Non si scandalizza che Dio abbia scelto per mutare il cosmo e la storia “la vulnerabilità” di un bambino deposto in una mangiatoia; una metodologia inaspettata, in totale contrasto con la logica mondana che reputa prioritari il potere, la ricchezza, il dominare.

Dalla semplicità sgorga la “meraviglia” per questo dono di Dio, e di conseguenza, il desiderio di porsi in adorazione.

Anche oggi, per Natale, le chiese sono affollate, raggiungendo questa festa il cuore di molti uomini, alimentando quel residuo di fede ancora presente in loro. Ma poi, un esiguo numero di persone, frequentano un culto regolare (vale a dire la Messa della domenica), oltre che testimoniare questo evento nella quotidianità.

Ma privo di memoria, il cristianesimo, almeno in occidente, non avrà futuro. Per questo, dobbiamo annunciare con costanza e coerenza, questo “ricordo” alla società attuale sofferente di superficialità e pressapochismo, che facilmente scorda la memoria del patrimonio culturale, sociale e spirituale che ha permeato, pur con qualche lato oscuro ma con immensi raggi di luce, la civiltà ed umanità della nostra Nazione e dei Paesi europei. Scordando il contributo offerto dal cristianesimo all’evoluzione nella società della sanità, dell’assistenza, dell’educazione, della carità e nella difesa dei diritti e della dignità dell’uomo mediante l’azione dei santi e di una folla di persone che silenziosamente si sono sacrificate per il prossimo, provochiamo un enorme danno alle generazioni future. Ma, alcune realtà, sono apprezzate nella loro totale verità e grandezza, unicamente da chi si lascia guidare nel giudicare dal Vangelo.

E anche oggi, in un’ Europa invasa da rischiosi “modelli culturali”; da quello soggettivista o liberal-radicale a quello pragmatico-utilitarista o orientato allo scientismo tecnologico…, la Chiesa è l’unica Istituzione che non si stanca di ricordare continuamente alcuni valori: dal rispetto della dignità dell’uomo dal concepimento alla morte naturale, all’osservanza dei diritti che rendono il soggetto libero e pienamente responsabile. Per questo, spesso, è derisa e sbeffeggiata. Pertanto, chi tenta di escludere Dio dalla società, in nome di una errata concezione di laicità dello Stato moderno o di una totale autonomia decisionale dell’uomo, oppure riduce il cristianesimo ad un semplice aggregato filosofico o culturale, attenta al presente e al futuro della persona e della collettività.

Unicamente la “memoria” è lo “spazio del discernimento”, dove l’esperienza del passato permette di vivere con oculatezza il presente e l’anticipa i rischi che potrebbero compromettere il futuro. Quando “facciamo memoria”, richiamiamo un evento accaduto, nel nostro caso la nascita di Gesù, lo ripensiamo e lo invochiamo affinchè mediante il messaggio evangelico perduri nel futuro come portatore di significato e di speranza. In altre parole, il presente eredita il patrimonio di sapere delle generazioni precedenti, e lo applica con avvedutezza, a beneficio di quelle future.

Ma oggi, ricordare, è difficoltoso e ostico non unicamente per l’atmosfera atea e anticristiana che si diffonde rapidamente ma perché l’uomo postmoderno, abitante di una società definita dal sociologo Z. Bauman “liquida”, ha sostituito, negli ultimi decenni, le prassi tradizionali con inedite convenzioni e moderne forme associative che hanno introdotto la cosiddetta “globalizzazione” che ha mercificato l’esistenza e omologato a livello planetario la vita, creando “la civiltà delle vite da scarto(Cfr. Discorso papa Francesco all’ONU). Queste trasformazioni hanno provocato uno “spaesamento ontologico” senza precedenti; l’individuo appare sradicato dalle sue origini familiari, territoriali, ideologiche, professionali e religiose. Tutto ciò ha generato ansia, insicurezza e tensione e determinato condizioni difficili da assimilare sul piano psichico, creando una pericolosa debolezza della volontà, una mediocrità diffusa, un vuoto nella storia. Il passato esiste unicamente come ricordo e non come insegnamento e patrimonio.

Nei riguardi di queste sfide epocali, il cristiano deve mostrarsi orgoglioso della sua fede e fiero di appartenere alla Santa Chiesa Cattolica che da duemila anni annuncia “l’unico messaggio di salvezza”. Deve “salvare” i propri contemporanei dalla disavventura della dimenticanza, cosciente di compiere un rilevante servizio all’umanità, poichè consapevole di proclamare delle verità eterne e irrinunciabili. “E’ curioso”, affermava il cardinale C. Ruini in un intervista al Corriere della Sera, che “ciò che sconcerta ad esempio i mussulmani, non sono i valori cristiani o i simboli religiosi ma quei comportamenti che danno l’idea che noi cristiani occidentali non crediamo più in niente” (14 dicembre 2015)

La conclusione la lasciamo al cardinale G. Biffi che affermò: “nessun doveroso rispetto delle credenze altrui, nessun volenteroso impegno di dialogo interreligioso, può velare ai nostri occhi e censurare sulle nostre labbra la nostra impareggiabile fortuna: la fortuna di essere cristiani-cattolici; vale a dire di aver ottenuto misericordia e di essere stati raggiunti, trasformati, radunati in una realtà nuova ed eterna da quel bambino che contempliamo nato a Betlemme” (Omelia del Natale 2001).

Buon Natale e non scordiamoci della memoria!

24 dicembre 2017

NATALE DEL SIGNORE – Semplicità, meraviglia, memoria

Per interiorizzare l’essenza religiosa del Natale sono richiesti: la semplicità, la meraviglia e la “capacità di fare memoria”.
1 dicembre 2017

AVVENTO 2017: Tempo per ritrovare “l’essenziale” (1) – Il “senso della vita” del cardinale Giacomo Biffi (video)

 IL SENSO DELLA VITA del cardinale Giacomo Biffi. Il periodo liturgico dell’Avvento ci sollecita non solo a prepararci anche religiosamente a celebrare il Natale ma ci […]
19 febbraio 2017

“Il senso della vita”

IL SENSO DELLA VITA Leggendo un intervento di papa Benedetto XVI mi ha molto impressionato questa frase. Parlando dei compiti educativi della famiglia, dopo aver evidenziato […]
1 dicembre 2016

DOMENICA 4 DICEMBRE, IL VOTARE “SI”, “UCCIDEREBBE” LA SUSSIDIARIETA’

VOTAZIONI DEL 4 DICEMBRE 2016 E SOLIDARIETA’ Nella mia biblioteca conservo con particolare cura un libro del cardinale Giacomo Biffi , già arcivescovo di Bologna, morto […]