Il Foglio

Per il Tar la Regione, allora guidata da Formigoni, non poteva opporsi all’uccisione della ragazza.

La ricostruzione del caso e due video da rivedere

La Regione Lombardia dovrà risarcire con 142 mila euro Beppino Englaro. Lo ha deciso il Tar secondo cui la ragazza di Lecco aveva “diritto” a morire in Lombardia, nonostante l’opposizione dell’allora governatore Roberto Formigoni che aveva vietato che ciò avvenisse nella regione da lui governata. I giudici hanno così motivato l’ammontare della cifra: 12.965,78 euro di danno patrimoniale (647,10 per il trasporto della paziente in Friuli, 470 per la degenza e 11.848,68 per il piantonamento fisso), 30 mila euro a titolo di «danno iure hereditatis per lesione dei diritti fondamentali della signora Eluana Englaro» e altri 100 mila come danno non patrimoniale «da lesione di rapporto parentale».

IL CASO. Eluana Englaro era una donna di Lecco di 38 anni che, in seguito ad un incidente stradale, visse per 17 anni in stato vegetativo. Il padre, con l’appoggio dei radicali e poi di quasi tutti i media del paese, condusse una battaglia in favore dell’eutanasia della figlia che era accudita nella casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco gestita dalle suore Misericordine.
Una serie di pronunciamenti giudiziari portarono a concedere al padre la facoltà di interrompere la vita della figlia. Lo scontro si fece politico, con il rifiuto della Regione Lombardia di indicare una clinica in cui sospendere idratazione e alimentazione a Eluana e poi con la clamorosa iniziativa del governo Berlusconi di emanare un decreto per bloccarne la morte. Ma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, respinse il decreto ed Eluana fu trasferita nella clinica “La Quiete” di Udine e qui, dopo tre giorni “senza acqua né cibo”, morì, intorno alle otto di sera del 9 febbraio 2009.

ACQUA PER ELUANA. Sulla vicenda della giovane donna si sviluppò nel paese un dibattito molto intenso. Come la pensasse (e continui a pensarla) questo BLOG lo potete facilmente immaginare.
Qui di seguito pubblichiamo due video che ci paiono significativi e che si riferiscono a fatti precedenti la morte di Eluana. Nel primo potete vedere l’iniziativa “Acqua per Eluana” che Tempi, assieme al Foglio di Giuliano Ferrara, organizzò davanti alla porta del Duomo di Milano dove, il 18 luglio 2008, deponemmo migliaia di bottigliette d’acqua.

In quest’altro video c’è una delle rarissime interviste concessa da una delle suore Misericordine che avevano con grande cura badato alla ragazza per 14 anni.

Tempi.it, 8 aprile 2016