Stephen Sutton

 Storia del 19enne che ha coinvolto il mondo nella sua battaglia contro il cancro, «un viaggio meraviglioso»

Il ragazzo inglese ha anche realizzato una raccolta fondi per i malati di tumore come lui, raccogliendo in poco tempo tre milioni di sterline

Stephen Sutton è morto. Lo ha annunciato al mondo sua madre in un post apparso nel profilo Facebook dedicato alla sua straordinaria, dolorosa avventura. «Il mio cuore – si legge nel post – scoppia di orgoglio ma è squarciato dal dolore per il mio figlio coraggioso, altruista e ispiratore che è venuto a mancare serenamente durante 1il sonno nelle prime ore di questa mattina, mercoledì 14 maggio. Il sostegno e l’amore verso Stephen, che non si fermano, saranno di grande aiuto in questo tempo difficile, proprio come lo sono stati per Stephen durante tutto il suo viaggio. Tutti noi sappiamo che lui non sarà mai dimenticato, il suo spirito continuerà a vivere, in tutto ciò che è riuscito a ottenere e a condividere con così tante persone». Questa è la sua storia. «Ogni secondo della vita è speciale». È con lo spirito di chi vuole «celebrare un viaggio meraviglioso» che Stephen Sutton, 19 anni, combatte da quattro anni la sua battaglia contro il cancro, durante la quale è riuscito persino a raccogliere tre milioni di sterline per i giovani malati come lui.

«IL CANCRO NON HA ME». La vicenda del ragazzo inglese, che a 15 anni scoprì di essere affetto da un tumore all’intestino, è ormai nota a tutta la Gran Bretagna. Stephen sin da quando ha scoperto la malattia ha avuto la percezione chiara che «io ho il cancro, ma il cancro non ha me». Il ragazzo ha reagito come un lottatore, continuando a studiare, senza compiangersi, giocando a calcio anche in stampelle e studiando finché ne ha avuto la forza.

«OGNI SECONDO È SPECIALE». Una settimana fa ha postato una foto di se stesso con il pollice alzato, pensando di essere arrivato alla fine della sua vita e di dover salutare gli amici, invece «ho ripreso un bel respiro e senza altri problemi medici acuti al momento possiamo guardare avanti (…), mi sento molto fortunato ad essere qui e ogni secondo di vita è davvero speciale». Per tutto il tempo che gli rimarrà, pur fermo in un letto, Stephen ha chiarito di volere «ancora celebrare questo meraviglioso viaggio chiamato vita (…): combatterò più che posso e se succederà il peggio voglio solo dire grazie a tutti per aver condiviso con me questo viaggio. È stato meraviglioso».

LA RACCOLTA FONDI. Il ragazzo cominciò a scrivere su Facebook nel 2013, quando scoprì che non c’era più nulla da fare contro la malattia: «È successo tutto così all’improvviso, ma ho avuto la fortuna di arrivare molto lontano. Il cancro è terribile, ma la vita è stata favolosa». Stephen da malato si è speso per realizzare molti progetti, decidendo di far partire una raccolta fondi per i malati di cancro e chiedendo ai suoi follower (450 mila) di aiutarlo a raggiungere l’obiettivo di un milione di sterline. La sua storia è diventata virale e le donazioni sono aumentate fino a 3 milioni insieme alle persone che hanno voluto conoscere Stephen e ai tanti malati che gli hanno scritto per ringraziarlo del suo esempio di conforto e aiuto.

PIENO DI TALENTI. Fra chi lo ha contattato ci sono anche uomini dello spettacolo o dello sport. Il comico Jason Manford, solo una settimana fa, ha organizzato un concerto di raccolta fondi per la causa del ragazzo presso il Birmingham comedy club. L’evento ha fatto il tutto esaurito in soli quattro minuti, tanto che Manford ha scherzato: «Vorrei che tutti i miei concerti fossero così. Avrei potuto fargli fare il mio pr. (…) Lui è incredibile. Anche a letto con tubi e maschere, con gli infermieri che arrivano ogni 20 minuti per dargli le medicine, parlava di diverse cose scritte sulla sua lista da realizzare». Lo stesso avevano detto di lui i suoi professori. «Ha tutto quello che vorresti vedere concentrato in una persona (…). Ha successo in ogni cosa, ma senza un filo di arroganza», ha sottolineato il preside della sua scuola, Stuart Jones, al Daily Mail.

«HO SPUTATO IL TUMORE». Il 28 aprile il giovane ha raccontato l’ultima crisi: «Dopo che alcuni visitatori se ne sono andati ho provato a sedermi su una sedia, ma subito ho chiesto all’infermiera di aumentare i miei livelli di ossigeno (…), la tosse è cresciuta e la crisi respiratoria si è fatta grave». Stephen è stato malissimo per un’ora, «ma poi alla fine il mio respiro si è stabilizzato ancora una volta», mentre il medico commentava: «Tutto questo è incredibilmente surreale», riferendosi alla forza del ragazzo. «Ho sputato fuori il tumore che voleva soffocarmi», ha detto Stephen. Quindi, ha ironizzato, «è ancora il caso di accogliere ogni giorno che viene!».

 Benedetta Frigerio

Tempi.it 14 maggio 2014

 

 

19 maggio 2014

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