Ti prego. Quando sono nella malattia

La ricchezza della musica consiste nella sua semplicità: solo 7 note (più 5 alterazioni) a 1rappresentare una gamma pressoché infinita di suoni e una smisurata possibilità di comporre in tempi e modi. Qualcosa di simile accade con la preghiera. Un’innumerevole quantità di testi per raccontare quel rapporto unico, eterno e configurato nel tempo tra l’uomo e il suo Dio e infondo sempre le stesse parole che si ripetono e si articolano in modulazioni differenti. La sapienza del Signore Gesù ha racchiuso questa relazione d’amore verticale nelle poche parole del Padre Nostro e per i cristiani non c’è da inventare nient’altro. Ogni preghiera cristiana è un’esplicitazione di una parola o di una frase di quella preghiera. Proprio quei pochi vocaboli hanno ispirato i cristiani nel tempo e dato origine ad una varietà di espressioni che sono solo un accento diverso della stessa musica. L’uomo è, in certo modo, costantemente in preghiera con Dio e nel tempo della malattia questo dialogo assume accenti propri che oscillano dall’amarezza alla speranza, dalla solitudine al conforto, dal dolore alla gioia, dalla disperazione all’affidamento sereno. In questo libro sono raccolte preghiere, riflessioni e suggerimenti per la preghiera personale e comunitaria che abbiamo sperimentato negli anni e trovato utili.   (Ed. Lampi di Stampa, pp. 93,  €. 5,60)

19 settembre 2014

G. Cervellera – G.M. Comolli, TI PREGO. QUANDO SONO NELLA MALATTIA

La ricchezza della musica consiste nella sua semplicità: solo 7 note (più 5 alterazioni) a rappresentare una gamma pressoché infinita di suoni e una smisurata possibilità […]