TESTAMENTO BIOLOGICO: IL GRANDE INGANNO E’ STATO APPROVATO
Tra i molteplici commenti che in queste ore invadono il web pubblichiamo parte del Comunicato di Scienza&Vita che ben riassume il danno provocato dal Senato alla nostra Nazione.
“Un risultato chiaramente legato ad un intento elettoralistico che si conferma un grave errore politico e culturale, una vera e propria eclissi della ragione, con sicure ricadute sociali”. Con queste parole il prof. Alberto Gambino, Presidente di Scienza & Vita e Prorettore dell’Università Europea di Roma ha accolto la notizia dell’approvazione della legge sul biotestamento da parte dell’aula di Palazzo Madama. “La stragrande maggioranza di medici, specialisti, oncologi, bioeticisti, giuristi, associazioni di cittadini auditi dal Senato (ben 37 su 42) hanno argomentato che il disegno di legge andava modificato, ognuno portando, con competenza, motivazioni serie e puntuali – prosegue Gambino –. Perché ora il Senato sia rimasto sordo a questi rilievi ed abbia approvato un testo non condiviso dalla stragrande maggioranza di coloro che si occupano da sempre di sanità e fragilità dei pazienti non è un mistero, ma un cinico calcolo meramente elettorale. Saremo sommersi da slogan che inneggeranno alla vittoria dei diritti civili – ha proseguito il Presidente di Scienza & Vita – e, così, qualcuno penserà di aver ricompattato una parte di elettorato, quando invece saranno tutti gli italiani a subire il drammatico peggioramento delle prassi sanitarie italiane provocate dall’approvazione di questa legge (…). Ora più che mai – conclude il prof. Alberto Gambino – è necessario che tutte le realtà che da sempre, a diversi livelli, si assumono la cura delle persone più fragili e indifese si impegnino congiuntamente per scongiurare derive di abbandono terapeutico provocate dalla lettura autodeterministica di questa legge”.
Ora il testo perchè diventi legge dovrà essere firmato dal PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA che invitiamo a rileggere questa lettera che avrà già ricevuto in milioni di copie.
A tutti questi italiani aggiungiamo anche il nostro invito: PRESIDENTE NON FIRMI!
“Come Presidente del popolo italiano, Lei è stato scelto per fare gli interessi della Nazione anche se ciò dovesse significare andare contro le decisioni del Parlamento.
Una delle prerogative della sua carica é quella di non firmare leggi che possano danneggiare il popolo italiano e di rinviarle alle Camere affinché vengano ridiscusse. In passato questo è già accaduto. A maggior ragione dovrebbe accadere adesso.
La legalizzazione delle DAT introdurrebbe infatti in Italia la brutale pratica dell’eutanasia, leggittimandola sempre e comunque (art.1 comma 5): oltre alle terapie, sarà possibile rifiutare anche alimentazione e idratazione che terapie non sono, essendo invece sostegni vitali necessari a ogni essere umano, sano o malato che sia. Le persone moriranno per fame e per sete. Una morte atroce. In più, verrà introdotta un tipo di eutanasia omissiva per i pazienti stabilizzati non in fase terminale.
La legge non prevede neanche l’obiezione di coscienza per i medici né per le strutture sanitarie. Dunque, anche gli ospedali cattolici saranno costretti ad adeguarsi. Quale Paese che voglia dirsi ancora civile può costringere i suoi medici a porre fine a una vita anche se questo dovesse andare contro la sua coscienza?
Infine, non soltanto i pazienti adulti ma anche i minori potranno essere uccisi, così come accaduto al piccolo Charlie Gard. Con questa legge, infatti, saranno i genitori, i tutori o altri ad avere diritto di vita e di morte sui minori incapaci.
La prego Presidente, come cittadino italiano le chiedo di non firmare questa cattiva legge. Gli italiani gliene saranno estremamente riconoscenti”. (Testo di Samuele Maniscalco –Responsabile Campagna Generazione Voglio Vivere)
PERCHE’ IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON DEVE FIRMARE?
LA RISPOSTA IN QUESTE TRE RIFLESSIONI DEL BIOETICISTA E BIOLOGO PROF. DON ROBERTO COLOMBO
Prima riflessione. Legge sulle Dat. La trappola del suicidio medicalmente assistito
Seconda riflessione. Papa Francesco, la legge sulle Dat e il gioco di prestigio dell’eutanasia
Terza riflessione. Legge sulle Dat, l’errore di mettere la medicina al servizio della morte