A un anno dal primo caso di paziente positivo al virus, a Codogno, in Lombardia, l’incertezza resta la nota dominante della gestione della pandemia. Nelle ultime ore, l’enfasi è stata posta soprattutto sull’esigenza di accelerare il più possibile la campagna vaccinale di massa, al fine di poter al più presto tornare alla normalità, mentre è mancato il classico bilancio che si fa in anniversari come questo. E se questo bilancio fosse stato fatto da qualcuno con un po’ di onestà intellettuale si sarebbe forse posto l’accento sugli errori commessi dalle istituzioni nella gestione dell’emergenza Covid. Leggi
I morti usati per controllare i vivi, il disprezzo per il lavoro, l’astio per chi si ribella al divano. «Che visione meschina e materialista dell’uomo. Qui si rischia la pelle e non per solo per il Covid». Intervista a Claudio Risé Leggi
Con Rt a 0,99, secondo Speranza “non ci sono oggi le condizioni per allentare le misure”. Ma per avere un quadro più aggiornato meglio usare l’RDt Leggi
I dati generali di ieri parlano di un aumento sensibile dei ricoveri. Il commissario lombardo Guido Bertolaso parla già di una terza ondata, il governatore Luca Zaia ha rimarcato come per la prima volta dal 31 dicembre ci sia un aumento dei ricoveri che «fa preoccupare». Aumenti di posti letto occupati anche i Piemonte. Leggi
È un film già visto. Aumentano i ricoveri negli ospedali e si rimette in moto la macchina dei lockdown, che per la verità non si è mai arrestata. Ma con i dati che arrivano dalla provincia di Brescia, dove stanno aumentando in maniera esponenziale i pazienti in corsia e in terapia intensiva sta tornando la paura di un’imminente chiusura generalizzata. Il problema è capire perché sono aumentati i casi di pazienti che necessitano di cure in ospedale. Leggi
Come volevasi dimostrare: «Il prossimo Dpcm varrà dal 6 marzo al 6 aprile» e non ci sono le condizioni per abbassare le misure. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al Senato riferendo sull’emergenza Covid. In altre parole: il lockdown continua e il governo fa in modo che nessuno si muova per le feste di Pasqua. Leggi
E così il primo decreto legge (almeno non è un Dpcm) partorito dal nuovo governo Draghi in materia di contrasto al Covid non ha prodotto alcuna novità, alcun segnale di un cambio di passo rispetto alla linea seguita precedentemente dall’esecutivo Conte-bis. Leggi
I vaccini da soli non sono l’ancora di salvezza e per raggiungere l’immunità di gregge conta anche l’efficacia del prodotto e l’impatto delle varianti. La nostra nuova normalità non prevede ambienti chiusi e affollati Leggi