L’uomo si sta lentamente riducendo a consumo, merce, numero, massa. Eppure, gli esseri umani sono straordinari, fantasiosi, creativi, con grande successo nel campo della tecnologia.
Ecco un libro che si legge volentieri. Con mons. Mario Delpini si va sul sicuro. La sua è un’intelligenza che non disdegna di coniugarsi col linguaggio dei semplici;
Il rapporto con la malattia – che sia la propria o quella di una persona vicina – rappresenta sempre una grande sfida, soprattutto quando si ha a che fare con infermità croniche o con patologie di cui non si intravede ad oggi una cura.
Maternità surrogata, eutanasia, suicidio assistito sono alcuni dei temi che sembrano sfidare non solo la dignità del nascere e del morire, ma del vivere stesso, sempre più minacciato dall’irrompere della postmodernità, che si caratterizza per la supremazia del desiderio che diventa diritto
“Deve essere veramente grande – e giustificata – l’ammirazione che Aurelio Porfiri ha per Vittorio Messori, per scrivere un libro su di lui; per ringraziarlo di essere stato lo strumento geniale di un percorso spirituale che non si è più fermato.
Il mondo moderno sarebbe infinitamente più povero senza le intuizioni e le invenzioni che hanno visto protagonisti i cattolici. L’intera civiltà contemporanea sarebbe irriconoscibile senza l’apporto sostanziale dato non solo dai cristiani in generale, ma specificamente dai cattolici.
In una parrocchia come tante, in cui le cose non funzionano più bene perché la gente è poca e gli operatori pastorali litigano per sciocchezze, don Beniamino si accorge che ai fedeli, della fede, non importa poi davvero molto. Da qui la sua crisi: per che cosa ha fatto il prete?