Category

NO EUTANASIA, NO SUICIDIO ASSISTITO, SI CURE PALLIATIVE

LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA – Il Ddl Bazoli renderà le persone più fragili

By | NO EUTANASIA, NO SUICIDIO ASSISTITO, SI CURE PALLIATIVE

Le Dat consentono già di interrompere qualsiasi trattamento terapeutico e di sostegno vitale, ma se il Ddl Bazoli verrà approvato si estenderà la possibilità del suicidio assistito a tante categorie ritenute “improduttive” e “costose”. Lo Stato, così, aiuterà i fragili a sentirsi più fragili. E il ruolo del medico ne uscirà ulteriormente stravolto.

Leggi

LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA – L’inganno sui malati terminali e la burocrazia della morte

By | NO EUTANASIA, NO SUICIDIO ASSISTITO, SI CURE PALLIATIVE

I fautori di eutanasia e suicidio assistito hanno sempre presentato casi in condizioni disperate, ma l’obiettivo – com’è evidente nel Ddl Bazoli – è quello di includere tantissime persone ben lontane dalla malattia terminale. La maggior parte degli anziani si trova nella condizione richiesta dal Ddl. E i protocolli e le procedure non danno alcuna garanzia.

Leggi

LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA – Samantha D’Incà poteva vivere. Cronaca di una morte ingiusta

By | NO EUTANASIA, NO SUICIDIO ASSISTITO, SI CURE PALLIATIVE

Samantha D’Incà, la donna trentenne rimasta in coma dopo un intervento chirurgico, è stata “lasciata andare” per volontà della famiglia. Il padre, nominato amministratore di sostegno, ha deciso di interrompere le cure e l’alimentazione, poi di somministrare la sedazione profonda. In meno di una settimana Samantha è morta. Ma non era moribonda, poteva vivere.

Leggi

PROVITA&FAMIGLIA – Caso Samantha. Boscia: «Ecco qual è il confine lecito per la sedazione»

By | NO EUTANASIA, NO SUICIDIO ASSISTITO, SI CURE PALLIATIVE

La dolorosa vicenda di Samantha D’Incà, la 30enne bellunese in stato vegetativo, per la quale i genitori hanno chiesto e ottenuto l’autorizzazione al trattamento di fine vita – con relativa interruzione di cibo e idratazione e l’avvio della sedazione – pone una serie di problematicità e si presta alle facili strumentalizzazioni. A commentare il caso con Pro Vita & Famiglia è il presidente dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, Filippo Maria Boscia che, con l’occasione, ha ricordato qual è il discrimine che rende lecita la pratica della sedazione profonda.

Leggi