A cinque anni dalla legge solo lo 0,4 per cento degli italiani ha depositato le Dat. Colpa della “disinformazione”, sostengono i Coscioni, che provano a invogliarci con un cartone animato. Ma perché se la gente non tifa nonno morto c’è un “problema”?
A 5 anni dall’introduzione solo lo 0,4% degli italiani ha depositato le Dat (Disposizioni anticipate di trattamento). L’Associazione Luca Coscioni non si arrende ai fatti e affina le armi della propaganda per convincere il restante 99,6% di italiani che, evidentemente, non vogliono morire ma farsi curare.
Dopo quella del 2021, nuova bocciatura da parte del Tribunale costituzionale portoghese della legge sull’eutanasia voluta dalla coalizione di sinistra al governo. Ma è una vittoria a metà, perché i giudici chiedono ai parlamentari di chiarire l’ambito di applicazione del testo, senza escludere in linea di principio la falsa “dolce morte”.
Incertezze applicative, eccessi nell’interpretazione delle regole, dubbi sulle modalità di accesso: nei Paesi Bassi si cerca di chiarire i percorsi per l’eutanasia. E’ la “burocrazia della morte”
Allarme Scozia sull’eutanasia: “se passa la legge sul suicidio assistito il rischio è che venga utilizzato per far risparmiare il Servizio Sanitario Nazionale”. La replica della Premier
Il bilancio della legge in vigore dal 2002 non è solo nei morti, in continua crescita, ma nella coscienza di un Paese assuefatto. Ma la Chiesa non si arrende. Parla il vescovo di Amsterdam, Hendricks
Lo rende noto un comunicato di Palazzo Chigi al termine della prima riunione plenaria del nuovo Comitato rinnovato lo scorso dicembre.
“Oggi sono in pace perché Eluana ha vinto”: così Beppino Englaro a “Repubblica”. Ma la libertà, per fortuna, è anche dire sì alla vita