Non temere Michela di fissare lo sguardo sul Signore Gesù per comprendere sempre meglio l’autentico significato della libertà; riuscirai a non lasciarti incatenare dai mille lacci che la società sta apponendo alle caviglie dei giovani per privarli della pace del cuore, l’unica che concede di scrutare il domani con speranza e con ottimismo. Ammoniva il filosofo greco Tucidide:«La felicità dipende dall’essere liberi ma la libertà dipende dall’essere coraggiosi».
L’Unzione degli Infermi “conferisce al malato la grazia dello Spirito Santo; tutto l’uomo ne riceve aiuto per la sua salvezza, si sente rinfrancato dalla fiducia in Dio e ottiene forze nuove contro le tentazioni del maligno e l’ansietà della morte; egli può così non solo sopportare validamente il male, ma combatterlo, e conseguire la salute, qualora ne derivasse un vantaggio per la sua salvezza spirituale; il sacramento, dona inoltre, se necessario, il perdono dei peccati e porta a termine il cammino penitenziale del cristiano” (Evangelizzazione e sacramento della penitenza e unzione degli infermi, n 6).
Anche nei miracoli di guarigioni operate da Gesù risulta importante la preghiera del malato, degli intermediari e dei famigliari, così commentata da E. Bianchi: «Con l’intercessione io riconosco la mia smisurata limitatezza nel fare il bene per gli altri e mi dispongo ad assumere l’altro al di là delle mie possibilità: pregare per gli altri è il segno più evidente e il frutto più maturo della nostra responsabilità verso l’altro che giunge a farsene carico anche al di fuori dello spazio pubblico, quando ciò non è richiesto dalle convenzioni sociali, né ci produce un contraccambio o una gratificazione personale» (Perché pregare, come pregare, San Paolo 2010, 120).
Nell’avvicinarsi della XXVIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO, proporremo in queste settimane come “Pillole di saggezza” alcune riflessioni sulla sofferenza in rapporto alla fede.
La Chiesa cattolica nega continuamente l’importanza del profilattico nella lotta all’Aids, basti vedere le varie prese di posizione di papa Benedetto XVI, soprattutto quella del 2009 nel viaggio in Africa; e così la malattia si diffonde a dismisura nel Continente nero. Mi trovo perfettamente d’accordo con l’indignazione espressa allora dal Direttore del Fondo Mondiale per la lotta contro l’Aids, M. Kazatchikine, che affermò: «Le parole di Benedetto XVI sono inaccettabili. E’ una negazione dell’epidemia. E fare tali dichiarazioni in un continente che è sfortunatamente quello più colpito dalla malattia, è assolutamente incredibile. Chiedo che queste parole vengano ritirate, in modo chiaro». Perché la Chiesa si arrocca su queste posizioni? Camilla.
Anche oggi molte “mamme sconosciute” prediligono “il loro tesoro”, esempio non abortendo nonostante le gravi malattie che le minacciano. Alcune sono morte, altre si sono curate in seguito, ma prima hanno privilegiato la creatura che portavano nel cuore oltre che nel grembo. A queste mamme vogliamo rendere omaggio ricordandone alcune, ben consci che sono molto numerose.
Quale sostegno offre al malato la Madonna, definita Sede della Sapienza e Salute degli Infermi? Cecilia.
Sono ammalata da tanti anni, posso aiutare poco gli altri, ma offro al Signore tutte le mie sofferenze. Avranno un valore? Noemi.