E’ da trent’anni che la Chiesa, l’11 febbraio, memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes celebra la “Giornata Mondiale del Malato”. In questa occasione vogliamo offrire alcune riflessioni su un importante documento di san Giovanni Paolo II riguardante la sofferenza: la Lettera Apostolica “Salvifici doloris”.
La terza riflessione è un omelia del cardinale Angelo Comastri, già arciprete della Basilica di San Pietro, proposta il 15 marzo 2020
La seconda Lectio magistralis che proponiamo è “Dov’è Dio nella pandemia?” pronunciata il 12 ottobre 2021 da Mons. Bruno Forte arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto.
Relatore: don Mauro Gagliardi, professore di teologia dogmatica del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma.
Rispettare le regole non è facile, lo sappiamo. Eppure non possiamo farne a meno, altrimenti precipiteremmo nell’anarchia…e sarebbe un casino. Qual è il segreto per riuscirci? La risposta di don Alberto: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Gv 14, 15).
Guarda il breve video per non dimenticare il 25 dicembre “il festeggiato”. Leggi
La terza virtù cardinale che esaminiamo nel nostro itinerario di Avvento è la carità, fondamentale per il cristiano come ricordava l’apostolo Giovanni: “Se uno dicesse: ‘Io amo Dio’, e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede” (1Gv. 4,20).
La speranza è fondamentale nel contesto ma esistenziale ma anche nel cammino di fede. Affermava lo scrittore, poeta e saggista francese Charles Péguy: “Dice Dio: ‘La fede che preferisco è la speranza. La fede non mi stupisce (…). Ma la speranza, ecco quello che mi stupisce’. E sperare è difficile”.
Il periodo dell’AVVENTO per il cristiano è il “tempo forte” dell’attesa e della preparazione del Natale. Quattro settimane in cui il discepolo del Signore Gesù è invitato a assumere atteggiamenti e modalità idonee per accogliere nel proprio cuore, la notte di Natale, il “festeggiato”. La nostra proposta per questo Avvento 2021 è di riflettere sulle tre “virtù teologali”: fede, speranza, carità.
Accompagnare un famigliare malato o gravemente disabile nel periodo terminale della vita affinché “muoia con dignità” è un atto d’autentico e reale amore!