29 marzo 2025

(Prossimo aggiornamento sabato 5 aprile 2025)

I LAICI preparati e coraggiosi rendono più umana la società

In questa settimana vorrei riflettere con voi sulla figura dei “laici” nella Chiesa anche sollecitato dal “Giubileo della ministerialità” che sabato scorso si è celebrato in varie diocesi.

Concetto di laico

Il termine “laico” ha origine dalla parola greca “laicos” che significa “del popolo”; quindi il laico è un “membro del popolo”. E, questo vocabolo, nell’attuale contesto societario assume due accezioni diverse e opposte.
Nel “contesto ecclesiale” è ogni persona che avendo ricevuto il battesimo è membro del Popolo di Dio cioè della Chiesa. Si differenzia da chi, oltre al Battesimo, ha ricevuto il Sacramento dell’Ordine divenendo parte del Clero: Vescovi, Sacerdoti, Diaconi. Si distingue da chi ha emesso i Voti di castità, povertà e obbedienza partecipando così ad un Istituto Religioso maschile (i frati) o femminile (le suore) o a un Istituto Secolare. Ma, e questo è molto importante, tutti i membri della Chiesa clero, religiosi/e e laici posseggono la medesima dignità pur esercitando ministeri differenti. Perciò, mentre i ministri dell’Ordine Sacro svolgono compiti prevalentemente spirituali e quelli che hanno professato i Voti testimoniano il distacco e lo spirito delle beatitudini, i laici ricercano e testimoniano il Regno di Dio nei contesti mondani con la finalità di indirizzarle a Dio. I laici, ammonisce il Concilio Vaticano II, “implicati in tutti e singoli affari del mondo, e nelle ordinarie condizioni di vita familiare e sociale, sono chiamati a contribuire, quasi dall’interno a modo di fermento, alla santificazione del mondo mediante l’esercizio del proprio ufficio e sotto la guida dello spirito evangelico, e in questo modo manifestare Cristo agli altri, principalmente con la testimonianza della loro stessa vita” (Lumen Gentium 31).
Nel “contesto politico-sociale”, invece laico è la persona che si illude di poter risolvere i problemi dell’umanità senza la collaborazione di Dio. Laicismo, quindi, equivale a un umanesimo esclusivamente terreno.

Caratteristiche del laico-cristiano

Rendere presente Cristo nella società, quindi nei settori della politica, del lavoro, della cultura, della scienza e della sanità. E ciò avviene mediante l’esercizio delle tre funzioni messianiche (sacerdotale, profetica, regale). A tale argomento il Concilio Vaticano II dedica un documento: “Apostolicam actuositatem”, cioè l’ “Apostolato dei laici”.
Mentre sto scrivendo mi viene alla mente un episodio della vita del Venerabile Servo di Dio Giorgio La Pira (1904 – 1977), celebre sindaco di Firenze e geniale uomo politico. Prima di recarsi a Mosca per incontrare i dirigenti dell’URSS, scrisse a papa Pio XII una lettera in cui affermava: “Vado come ambasciatore di Cristo e della Chiesa di Cristo; a mie spese e a mio rischio. Se sbaglio la colpa è mia; se non sbaglio il merito è unicamente di Dio e della Chiesa di Dio”. Sta proprio in questo l’apostolato dei laici: rendere presente Cristo e la Chiesa in tutte le strutture di questo mondo, con stile e metodi propriamente laicali.
Quindi, la vita cristiana laicale, è per sua natura vocazione all’apostolato che deve essere sorretta da alcune basi teologiche.
1. Una forte spiritualità personale.
2. Il precetto della carità, elemento essenziale della vita cristiana, dove è presente il maggiore dei Comandamenti del Signore Gesù. E, come concretizza, il laico cristiano questo comandamento? Con l’atto di carità di annunciare il messaggio evangelico affinchè tutti gli uomini possano salvarsi.
3. Fautore dell’apostolato è soprattutto lo Spirito Santo che elargisce al laico cristiano alcuni carismi da mettere al servizio degli altri.
Il progresso umano, rapido e vertiginoso, necessita di essere umanizzato e cristianizzato e ciò richiede al cristiano laico un impegno più forte e determinato che nei tempi passati.
Occorrono pertanto al laico:
– una profonda competenza nel settore della sua attività;
– un ricco corredo di virtù umane;
– un’autentica vita cristiana.

Laico cristiano e società

Il Concilio Vaticano sottolinea: “I laici devono assumere il rinnovamento dell’ordine temporale come compito proprio”. Come?: “1 essere guidati dalla luce del Vangelo e dal pensiero della Chiesa e mossi dalla carità cristiana, devono operare direttamente e in modo concreto. 2. come cittadini devono cooperare con altri cittadini secondo la specifica competenza e sotto la propria responsabilità. 3. dappertutto ed in ogni cosa devono cercare la giustizia del Regno di Dio”. Insomma, “l’ordine temporale deve essere rinnovato in modo che, nel rispetto integrale delle leggi sue proprie, sia reso conforme ai principi superiori della vita cristiana e adattato alle svariate condizioni di luogo, di tempo e di popoli” (Apostolicam actuositatem. n.7).
Ebbene, il laico cristiano è il ponte fra la Chiesa e la società, divenuta insensibile, diffidente ed ostile, nei confronti della religione, in particolarmente del cristianesimo. I laici cristiani sono “un ponte” non per assicurare alla Chiesa ingerenze o domini sulle realtà temporali o negli affari societari ma per non privare l’odierna società della società del messaggio di salvezza.
A termine della seconda guerra mondiale alcuni soldati americani, acquartierati in un paesetto tedesco distrutto dai bombardamenti, aiutarono gli abitanti a sgombrare e a riparare le case diroccate. L’impresa maggiore fu la chiesa. Pian piano rafforzarono i muri spaccati e il tetto crollante e rimisero insieme una statua di Cristo caduta dall’altare. Rimessa sul piedistallo, l’immagine era come nuova, salvo le mani che non era stato possibile ritrovare. E allora, ai piedi del Cristo mutilato, misero questa suggestiva scritta: “Non ho altre mani che le vostre!”. E’ il messaggio che il Signore Gesù rivolge anche oggi ai laici cristiani. “Non ho altre mani che le vostre per rendere più umana e cristiana la società civile del nostro tempo”.

L’impegno politico del laico cristiano

Tra i compiti specifici del laico cristiano assume una particolare importanza quello politico così riassunto da san Giovanni Paolo II nell’Esortazione Apostolica “Christifideles laici”, scaturita dal Sinodo dei Vescovi del 1987, dedicato appunto ai fedeli laici. Scriveva il santo papa: “Per animare cristianamente l’ordine temporale i fedeli laici non possono abdicare alla partecipazione alla politica, ossia alla molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale, destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune” (n. 22). Inoltre, nel Catechismo della Chiesa Cattolica si legge: “L’iniziativa dei fedeli laici è particolarmente necessaria quando si tratta di scoprire, ideare mezzi per permeare delle esigenze della dottrina e della vita cristiana le realtà sociali, politiche ed economiche. Questa iniziativa dei fedeli laici è un elemento normale della vita della Chiesa” (n. 899). Inoltre, il Venerabile Giorgio La Pira, scriveva in una lettera a Pio XII del 25.5.1958: “La politica è l’attività religiosa più alta, dopo quella dell’unione con Dio: perché è la guida dei popoli. Dunque una responsabilità immensa e un severissimo e durissimo impegno che ci si assume… La politica è guidata non dal basso, ma dall’alto: nasce da una virtù di Dio e si alimenta di essa: altrimenti fallisce: cade, come cade e rovina la casa costruita sulla sabbia”. Ebbene, il laico cristiano, non può affermare: “La politica non mi interessa” poiché sarebbe il rifiuto di prendere coscienza della sua responsabilità nei riguardi dei fratelli.
Osservando la storia del secolo XX e dell’inizio del XXI notiamo un itinerario con vari passaggi. Negli anni Trenta e Quaranta del XX secolo il laico cristiano si proponeva “la conquista”. Terminata la seconda guerra mondiale ha lasciato spazio alla “testimonianza”. Poi negli anni ’50 ha tentato “la presenza”. Dopo il Concilio Vaticano II ha scoperto “il dialogo”. Negli anni ‘70/’80 si è limitato a “far compagnia”. E ora, molti teorizzano la necessità “dell’assenza”. E, così, il cerchio si chiude “nel nulla”.
chiede finendo nel nulla.

Concludendo

Concludo con un’annotazione di Luigi Einaudi, primo Presidente della nostra Repubblica, che nel suo saggio “Il buon governo”, scriveva: “Erra chi afferma che la fede, che la credenza in una data visione della vita sia un affare privato. Colui il quale restringe la fede alle pratiche di culto, e non informa a quella fede tutta la propria vita, la vita religiosa e civile, la vita economica e politica, non è un vero credente”.

Don Gian Maria Comolli

EDITORIALI

IL VANGELO DELLA DOMENICA

IV° domenica di Quaresima- DIVES IN MISERICORDIA  

(30 marzo 2025) 

La Parola di Dio in questa domenica ci presenta la parabola comunemente riconosciuta “del figlio prodigo” (Luca 15,1-3,11-32), ma che molti definiscono con maggiore esattezza del “padre misericordioso”, poiché il protagonista è il padre che rappresenta l’immagine e la misericordia di Dio. Conoscendola già, mi limito a tre osservazioni e una conclusione.

Al massimo della disperazione e del degrado, nel cuore del figlio prodigo si risveglia la memoria del padre (Lc. 15,17). Lentamente, la coscienza filiale, gli ricorda il passato felice nella casa paterna e quindi intraprende un “esame di coscienza”. Riflette su se stesso, sulla sua esistenza, sui valori della vita e in che modo viverla con onore e con dignità. Comprende che abitare nella casa del padre non mortifica la libertà anzi la esalta. Potremmo dire oggi: essere cristiano non mortifica la libertà ma gli dona una pienezza.

Il padre, che ogni giorno osservava lontano in attesa del ritorno del figlio, ci rammenta la tenerezza e l’amore di Dio che attende il nostro ritorno, sapendo che la dichiarazione di autosufficienza dell’uomo ha poca durata. Ai suoi occhi siamo un valore, infinitamente superiore al nostro stesso giudizio. ed è per questo che gli corre incontro, l’abbraccia e gli impedisce di accusarsi.

In casa, però, abita anche l’altro figlio che si sdegna per la festa in corso. Allora il padre esce e di fronte alle rivendicazioni del figlio maggiore gli ricorda due concetti. E’ “tuo fratello”. Questo significa che il rapporto nei suoi riguardi è identico nei diritti e nei doveri. E aggiunge: “Figlio, tu sei sempre stato con me e tutto ciò che è mio è tuo”. Gli ricorda che è la grettezza del suo cuore a non fargli comprendere che tutta la ricchezza della casa gli appartiene per il legame di figliolanza ma avendo una coscienza figliare sclerotizzata, cioè da servo, non osa chiedere nulla.

Concludendo possiamo affermare che forse anche noi attribuiamo a Dio i nostri parametri e i nostri protocolli di comportamento; vorremmo fissargli anche le regole di azione. Ma, Dio, ci chiede di lasciarlo agire liberamente, per permettere la maturazione di ogni uomo mediante un itinerario di autentica libertà.
E, qualora vivessimo l’avventura del figlio minore, cioè ci fossimo allontanati o avessimo perduto tutto, ricordiamoci che Dio ci aspetta, pronto a perdonarci con l’ abbraccio paterno nel sacramento della Confessione. Il sacramento del “risanamento spirituale” poiché fa sperimentare la benevolenza di Dio che dona pace al cuore. E, anche il ricordo dei peccati, non scoraggia quando si ha la consapevolezza della misericordia, del perdono e dell’amore del Padre che possiamo definire: “Dives in misericordia”.

BUONA DOMENICA

 

IL “CONTATORE” DEGLI ABORTI

Controlla in tempo reale il numero degli aborti nel mondo dal 1 gennaio 2025

Oggi siamo a 10.742.000

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LA “DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA”

L’obiettivo del libro non è solo quello di illustrare e attualizzare i temi e riflessioni intorno a molteplici argomenti, ma soprattutto quello di stimolare molti a “rimboccarsi le maniche” affinché ognuno possa offrire il proprio contributo alla costruzione di una società “alternativa”, dove Dio e la vita dell’uomo siano nuovamente rispettati, venerati e onorati.

CONOSCI IL TESTO

BREVI VIDEO RIGUARDANTI IL PRIMO CAPITOLO

 

BIOETICA

Le librerie espongono vari testi sui temi bioetici redatti da autorevoli studiosi. Abitualmente, però, si passa oltre valutandoli complessi e reputando gli argomenti rivolti agli “addetti ai lavori” (bioeticisti, ricercatori, scienziati…). Al contrario, il testo che vi presento, si propone di superare questo pregiudizio, narrando la bioetica con un linguaggio semplice e chiaro, pur conservando intatto il rigore scientifico.
Il libro, dopo aver posto le basi del discorso etico e bioetico, esaminerà i momenti fondamentali della vita, ponendo l’attenzione ad alcune problematiche esistenziali e sociali affinchè la vita umana sia rispettata in tutte le sue fasi dal concepimento alla morte naturale.

CONOSCI IL TESTO

ALCUNI VIDEO CON INTERVISTE A “TV PADRE PIO” SUGLI ARGOMENTI PRINCIPALI DELLA BIOETICA

UN LIBRO ALLA SETTIMANA

Papa Francesco, VIVA LA POESIA!, (Curatore Antonio Spadaro), Ares 2025, Euro 18,15

«Mi piace tanto la poesia e, quando mi è possibile, continuo a leggerla. La poesia è piena di metafore. Comprendere le metafore aiuta a rendere il pensiero agile, intuitivo, flessibile, acuto. Chi ha immaginazione non si irrigidisce, ha il senso dell’umorismo, gode sempre della dolcezza della misericordia e della libertà interiore» Papa Francesco.
In questo volume sono raccolti testi e discorsi di papa Francesco su poesia e letteratura: encicliche ed esortazioni apostoliche, ma anche prefazioni, interviste e lettere personali. Il curatore del volume, p. Antonio Spadaro, in un suo ampio saggio, fornisce le decisive chiavi di lettura per comprendere l’intelligenza letteraria del Pontefice, delineando il vasto panorama degli autori che hanno costellato la sua formazione.

LA NOSTRA BIBLIOTECA

https://www.gianmariacomolli.it/category/libri/

 

UN FILM ALLA SETTIMANA

ERANO RAGAZZI IN BARCA (2023)


L’ illuminante storia vera che racconta questo film segue le vicende di una squadra di sfavoriti che, finita sotto i riflettori al culmine della Grande Depressione, compete contro le stelle internazionali del canottaggio alle Olimpiadi estive di Berlino nel 1936. Il film fa vivere concretamente un metodo in cui le doti personali possono crescere ed evidenzia la funzione di riscatto sociale esercitata dalle competizioni sportive (APPROFONDISCI).

I NOSTRI FILM

https://www.gianmariacomolli.it/category/film/

 

LE DOMANDE AL DON (6)

Educare alla «bontà della vita»

Siamo una coppia con tre figlie di 16, 14, 12 anni, viviamo da cristiani, facciamo del volontariato per offrire esempi buoni alle nostre ragazze, ma educarle, oggi, è terribilmente difficile, perché la scuola, la televisione ed altre agenzie societarie remano contro i nostri valori. La domanda che poniamo vorrebbe aiutare tutti i genitori: come, e a cosa educare i figli, e quali punti di riferimento assumere? Stefania e Pierpaolo.

LA RISPOSTA DEL DON 

La famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna è definita dal Concilio Vaticano II: «Chiesa domestica» e dal Catechismo della Chiesa Cattolica: «cellula originaria della vita sociale» (2203). Approvando questa visione, anche la Costituzione Italiana, riserva alla famiglia alcuni articoli (cfr artt. 29-31 e 37), dai quali trarre indicazioni basilari sulla sua natura e sulla sua rilevanza giuridica. Tra i molteplici compiti attribuiti alla famiglia, assume un’importanza primaria quello educativo. E’ una delle sfide maggiori per i nuclei famigliari che oggi soffrono profonde crisi di rapporti e, nella educazione dei figli, a volte è impreparata a trasmettere certezze e valori Prosegui nella lettura della risposta

LE RISPOSTE DELLE SETTIMANE SCORSE

-Evoluzionismo o creazionismo: qual è origine dell’uomo? (domanda 1)

Problema demografico: le nascite determinano «benessere» (domanda 2)

Il genio femminile (domanda 3)

-Una saggia ecologia (domanda 4)

-Identità di genere: vogliono abolire l’ uomo e la donna (domanda 5)

 

SOSTIENI CHI “fa il bene” ANCHE A NOME TUO

Il Blog dell’ “Uomo pensante” vuole combattere stereotipi e pregiudizi, non sta dalla parte di nessuno ma si basa unicamente sulla verità dei fatti e si propone di essere il più inclusivo possibile. Come potete notare, nonostante i numeri soddisfacenti di entrate giornaliere, non vi è nessuna pubblicità per non essere manipolato dagli inserzionisti. Per questo, se presto un servizio che ritenete buono, chiedo la vostra generosità nei confronti di chi fa il bene anche a “nome vostro”.
Evidenzio tre situazioni: i sacerdoti, un IRCCS (Ricerca e Cura a Carattere Scientifico) specializzato sulla psichiatria e un prete mio caro amico che gestisce una comunità di persone fragili.

SACERDOTI


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I sacerdoti sono un dono perché donano la loro vita agli altri. Dona anche tu. Il tuo bel gesto nei confronti dei sacerdoti è riconosciuto anche dal sistema fiscale. Una donazione, infatti, è deducibile dal reddito annuale se effettuata a favore dell’ICSC (Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero) attraverso: carta di credito, conto corrente postale, bonifico bancario.
Per le donazioni tramite conto corrente postale o bonifico bancario usare la causale “erogazione liberale art. 46 L.222/85”. Le donazioni per i sacerdoti sono deducibili dal reddito annuale fino a un massimo di euro 1.032,91.
Un sacerdote vive con molto meno di quello che si crede. E fa molto di più.
Dal 1984 è stata soppressa la retribuzione statale ai sacerdoti e il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla tua generosità. In Italia esistono più di 35.000 sacerdoti che donano la propria vita agli altri. Con ogni tua offerta puoi garantire a queste persone una dignitosa sussistenza e contribuire alle loro missioni quotidiane, sempre rivolte ai più sofferenti. Basta un piccolo contributo per dare sostegno a tanti.
Mentre le offerte che fai direttamente in chiesa aiutano esclusivamente il sacerdote della parrocchia, le donazioni presenti in questo sito sono ripartite equamente tra tutti i sacerdoti per assicurare loro una vita decorosa.

IRCCS CENTRO FATEBENEFRATELLI SAN GIOVANNI DI DIO di BRESCIA

L’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia è un centro leader nella ricerca e cura delle malattie psichiatriche e della malattia di Alzheimer. I programmi di ricerca sono un aspetto essenziale dell’assistenza: permettono di scoprire nuove cure e trattamenti nell’interesse di tutta la comunità. L’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli ha stabilito rapporti collaborativi con qualificati centri italiani, europei e statunitensi, dimostrando capacità di operare in gruppi di lavoro internazionali. Infatti, l’integrazione tra clinica e ricerca rappresenta un importante punto di forza perchè il lavoro sperimentale è strettamente connesso alla cura. L’IRCCS cura ogni anno oltre seimila pazienti e gestisce nove Unità/Laboratori di ricerca e cinque Servizi di Ricerca.
Conosci l’IRCCS e come donare

DON MAURIZIO UDA

<Siamo saliti a Garzola, frazione di Como, attuale residenza di don Maurizio Uda. Con don Maurizio abbiamo visitato la sua casa su tre piani ascensore interno e stanze pregevolmente arricchire da stucchi sul soffitto e grandi finestre su un panorama stupendo. La villa è dotata di tante stanze che don Maurizio ha aperto a chi per molti motivi si trova in momenti particolari della propria vita. Don Maurizio ha sgombrato le stanze e le ha riadattate con letti a castello per gli ospiti. Eravamo in tredici ma con don Maurizio e i suoi ospiti ci siamo trovati in un attimo in una tavolata di venti persone. E così abbiamo conosciuto persone fragili che dopo aver perso il lavoro sono cadute nella dipendenza dell’alcool. Alla nostra tavola anche chi dopo un periodo di detenzione e sconto della pena ritrova la libertà ma non l’autonomia di una vita dignitosa trovando solo porte chiuse. Ad esempi, una giovane famiglia singalese e un africano che fuggono da situazioni difficili. Mario ha cucinato la pasta a cui don Maurizio ne ha aggiunta visto il numero dei commensali, poi secondo, frutta e dolce hanno concluso il pranzo domenicale. Questo è don Maurizio> (da https://www.masci-como.it/blog/2024/01/23/domenica-a-garzola/).

Chi fa BENE “il bene”

Un’associazione di volontariato o ente di Terzo Settore alla settimana

UN BREVE CORSO PER VOLONTARI: LINK

Con l’aggiornamento del Blog dell’ ”Uomo Pensante” di questa settimana nasce una nuova rubrica: la presentazione settimanale di un’associazione di volontariato o di Terzo Settore. Chi desidera far conoscere la propria associazione o ente può mandare una mail: gmcomolli@fatebenefratelli.eu oppure chiamare il 339.7674746.

 

PANE DI SANT’ANTONIO

SCOPO DELL’ ASSOCIAZIONE

Siamo un ‘ associazione di volontarie e volontari che dedicano il loro tempo per aiutare le persone più in difficoltà. Desideriamo che nessuno si senta solo o venga escluso. A chi ce lo chiede doniamo i pasti, la cena, gli abiti, le cure farmaceutiche e la possibilità di farsi la doccia. Offriamo ascolto, sostegno, orientamento… e il nostro sorriso!

SERVIZI PRESTATI DALL’ASSOCIAZIONE
-Servizio accoglienza
-Servizio mensa pranzo e cena
-Servizio docce
-Servizio guardaroba
-Ambulatorio medico e dispensario farmaceutico
-Emporio della solidarietà Caritas

SEDE DELL’ASSOCIAZIONE

Varese, Via Marzorati 5. Tel. 0332232635-3313546438, email info@panedisantantonio.com

PER CONOSCERE L’ASSOCIAZIONE:  LINK

 

IL “PROTETTORE” DEL BLOG

Il Protettore di questo blog è il BEATO GIUDICE ROSARIO LIVATINO assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990 che è stato non solo un “uomo pensante” ma anche un magistrato modello e una persona di grande e autentica fede: «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili». Quindi. come affermò san Giovanni Paolo II un “martire della giustizia e indirettamente della fede”. Pur partecipando alla Messa ogni giorno, forse nessuno ha notato la sua azione religiosa ma l’effetto di quell’azione, cioè la testimonianza. Dunque una fede non da mostrare nelle forme ma da rendere leggibile nella testimonianza. E, ogni suo documento, al termine, era siglato con STD (SUB TUTELA DEI). Il mio auspicio è che anche i molti visitatori di questo blog, seguendo il suo esempio, si pongano “sub tutela Dei” e testimoni, anche con le argomentazioni da uomini pensanti, di principi e di valori fondamentali alla nostra società e alle future generazioni. GRAZIE.
Per conoscere il beato Livatino: 

-La vita

-«L’uomo che ho ucciso, Livatino, – ha affermato: oggi mi aiuta a coltivare la speranza»

-Un commento sul Giudice Livatino

Twitter di Papa Francesco

Non riporto twitter al momento sospesi ma vi chiedo di pregare per Papa Francesco. Grazie 

RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ONLINE “CONTROCORRENTE”

(Gli articoli più significativi di alcuni giornali online ma poco conosciuti)

 

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Pillola di Saggezza Mensile

IL VOLONTARIATO

By | Pillole di saggezza

Nel mese di marzo, approfondiremo in occasione del “Giubileo del Mondo del Volontariato” questo argomento. Il tema sarà diviso in due parti: la storia del volontariato in Italia e il suo inserimento nel contesto societario e le caratteristiche del volontario di cui tratterrò nell’editoriale del 15 Marzo.

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