31 maggio 2025  

(Prossimo aggiornamento, il 200°, SABATO 7 giugno 2025)

Giubileo 2025 – Come combattere la “guerra” alla FAMIGLIA e come educare

In questo fine settimana si celebra il “Giubileo delle Famiglie, dei Nonni e degli Anziani”, perciò il nostro editoriale proporrà alcune riflessioni sull’importanza della famiglia soprattutto nella sua finalità educativa, (rimandando alla prossima alcune considerazioni sugli anziani).

Oggi “è in atto la più grave aggressione della storia all’avvenimento cristiano, ai valori cristiani, al patrimonio esistenziale cristiano. Solo delle anime eccezionalmente candide o eccezionalmente sciocche possono negarlo o non riconoscerlo. E questa aggressione trova uno dei principali bersagli proprio nella famiglia” (G. Biffi 27.2.1994). Concordando con questa visione del cardinale G. Biffi di trenta anni fa e identifichiamo alcune delle molteplici cause che determinano la crisi dell’istituto matrimoniale. I nefasti modelli culturali proposti dal contesto societario, l’ amore presentato prevalentemente come passionale, il martellante discredito dell’ impegno definitivo, il rifiuto del sacrificio che ogni unione comporta, spesso come conseguenza di un esasperato individualismo.
Non possiamo scordare, inoltre, che tra i molteplici compiti attribuiti alla famiglia, assume un’importanza primaria quello educativo. E’ una delle sfide prioritarie per i nuclei famigliari nei quali, a volte, è scomparsa l’attitudine educativa dei genitori, soprattutto dei più giovani, dove appaiono assenti il coraggio dell’autorevolezza nei confronti dei principi civili, sociali e religiosi; l’attitudine a trasmettere “l’identità valoriale” e la “memoria storica” della nostra cultura e delle nostre tradizioni; l’equilibrio tra “libertà” e “disciplina” affermando, con i modi più idonei, dei “sì” e dei “no” decisi e risoluti, scordando la rilevanza delle regole nella formazione del carattere e nella preparazione ad affrontare le sfide e le situazioni di disagio che la vita riserverà. Carenze che fanno crescere “frotte di ragazzi insicuri, incapaci di gestirsi e totalmente ego-riferiti”( M. Ungar, Troppo protetti per il loro bene, McClelland &Stewart 2009, p. 24).
Si ha l’impressione, inoltre, che i genitori, in alcune situazioni, siano percepiti maggiormente come “amici” che come “educatori”, essendo arduo mostrarsi autorevoli quando sono carenti la presenza, il coinvolgimento personale e la credibilità. Nessun ragazzo, adolescente o giovane, accetterà norme prive di un volto e di una storia. Scriveva la scrittrice americana e consulente familiare D. Law Nolte nel libro “I bambini imparano ciò che vedono” (Paoline, p.47). “Se un bambino vive con la critica impara a condannare, se un bambino vive con I’ostilità impara ad essere violento, se un bambino vive con la gelosia impara ad invidiare. Se un bambino vive con la tolleranza impara ad essere paziente, se un bambino vive con la giustizia impara ad essere onesto, se un bambino vive con la serenità impara ad aver fede, se un bambino vive con I’accettazione e I’amicizia impara a scoprire I’amore presente nel mondo”
Inoltre, in varie famiglie, si reputa irrinunciabile “l’avere” dimenticando “l’essere”. Di conseguenza, si propongono come ideali prioritari, la ricerca della propria felicità svincolata da ogni obbligo.
Non possiamo scordare, infine, che i genitori attuali, figli della modernità, sono cresciuti nella “società del benessere”, quando nelle famiglie si educava prevalentemente al permissivismo, e si diffondeva pericolosamente l’ideologia del “figlio felice” da proteggere dalle difficoltà e dalle rinunce. Tutto era concesso e tollerato mentre i sacrifici restavano unicamente a carico dei genitori. E quando vado “sul campo” – prosegue Ungar – vedo che chi ha dovuto affrontare percorsi più impervi ha sviluppato una serie di abilità che ai miei ragazzi mancano” (p.32). Gli fece eco Benedetto XVI affermando: “Anche la sofferenza fa parte della verità della nostra vita. Perciò, cercando di tenere al riparo i più giovani da ogni difficoltà ed esperienza del dolore, rischiamo di far crescere, nonostante le nostre buone intenzioni, persone fragili e poco generose: la capacità di amare corrisponde infatti alla capacità di soffrire, e di soffrire insieme”(21 gennaio 2008).
In questa situazione, per i coniugi, è complesso affrontare le inevitabili difficoltà che la vita di coppia riserva come pure il discorso educativo. Di conseguenza, ci troviamo di fronte a una marea di adolescenti e di giovani fragili, instabili e insicuri, che vivono un pericoloso “malessere esistenziale” provocato da un preoccupante vuoto interiore. Di conseguenza, si sfida la vita con atteggiamenti rischiosi, fino a giungere al suicidio. Le statistiche mostrano, come abbiamo affermato la scorsa settimana, che il suicidio tra gli adolescenti è la seconda causa di morte e quella tra i giovani della fascia 25-34 anni è, addirittura, la prima.
Favorire “l’essere” significa assumere come regole e consuetudini stili quotidiani caratterizzati dal rispetto dell’altro, dalla reciprocità, dall’ossequio alla giustizia, dalla difesa dei diritti di autonomia e di libertà. Alla base della cultura dell’ “essere” stanno I’amore, la solidarietà, la generosità e la benevolenza interpretati non come tecniche da apprendere ma come condotte da assumere innanzitutto nella famiglia, accudendo con predilezione e tenerezza i figli, reputandosi responsabili non unicamente della loro felicità ma anche di quella altrui.

I ragazzi e gli adolescenti, anche oggi, sognando di divenire adulti “completi” e “maturi”, implorano educatori motivati e competenti; genitori educatori, insegnanti educatori, sacerdoti educatori che sappiano costituire una rete di “complicità educativa” nella formazione alla “vita buona” e alla “bontà della vita”.

Don Gian Maria Comolli

LA PAROLA DI DIO DI DOMENICA 

1 giugno 2025 – ASCENSIONE DEL SIGNORE – (Lc. 24, 46-5)

In questa domenica la Chiesa ricorda l’Ascensione del Signore Gesù in cielo: “È salito al cielo, siede alla destra del Padre”.
Tre riflessioni.

1.L’ASCENSIONE MOSTRA LA GRANDEZZA DI GESÙ CRISTO, FIGLIO DI DIO.
Perché Gesù è grande? Perché il Signore è risorto ed è vivo nel senso più rigoroso e pieno del termine e tutto il cristianesimo si appoggia su questo fatto. Chi smarrisce questo perde il centro e il fondamento del suo essere cristiano! E’ un’affermazione che se ogni giorno non la si ravviva, alla fine la si perde, quindi, possono sorgere molte ambiguità e le più incredibili confusioni, fino ad assimilare Gesù agli altri fondatori di religioni o a un semplice pensatore. La Festa dell’Ascensione, inoltre, ricorda la sua intronizzazione a “Signore dell’universo”. Di conseguenza Lui, e solo Lui, è il nostro Re! Nessuna autorità terrena può, ai nostri occhi, sovrastare la sua potenza; nessun potere mondano può vincolarci con leggi in contrasto con la sua verità; nessun governo può imporci ordini che si oppongano alla sua volontà. E noi siamo un popolo libero, e non accettiamo di essere sudditi di nessuno, tranne che di Lui.

2.L’ASCENSIONE MOSTRA LA GRANDEZZA DELL’UOMO.
Celebrare il mistero dell’Ascensione significa ribadire la grandezza dell’uomo secondo la visione cristiana e personalista per la quale l’uomo, dal momento del concepimento alla morte naturale, è sempre e in qualunque situazione, il centro della creazione, del mondo e della società. Solo difendendo la vita, valorizziamo e indichiamo la grandezza dell’uomo. Gesù, inoltre, ha fatto l’ingresso in cielo con il suo spirito e con il suo corpo. Questo dimostra che anche il nostro corpo un giorno vivrà presso Dio. Gesù salendo al cielo con il suo corpo ci richiama, quindi, la grandezza e il valore del “corpo” che merita cura e rispetto.

3.L’ASCENSIONE EVIDENZA IL SIGNIFICATO DELLA VITA.
È facile comprendere che se la vita fosse limitata unicamente al tempo dell’esistenza terrena: sarebbe ben misera, non avrebbe grande significato e, fra l’altro, tanti non avrebbero nessuna realizzazione vera e completa. L’Ascensione offre significato alla vita ricordando, appunto, che l’esistenza avviata sulla terra proseguirà per sempre presso Dio. A. Manzoni esprime questa verità presentando il cardinale Federico Borromeo nei Promessi Sposi e affermando: «Persuaso fin da fanciullo, che la vita non è già una festa per pochi e un peso per molti, ma è un servizio del quale si deve rendere conto, pensò fin da fanciullo come potesse rendere la sua utile e santa». Dunque, la vita, è un servizio del quale si dovrà rendere conto!

Buona domenica

 

IL “CONTATORE” DEGLI ABORTI

Controlla in tempo reale il numero degli aborti nel mondo dal 1 gennaio 2025

Oggi siamo a 18.450.000

VERIFICA IL CONTATORE

 

LA “DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA”

L’obiettivo del libro non è solo quello di illustrare e attualizzare i temi e riflessioni intorno a molteplici argomenti, ma soprattutto quello di stimolare molti a “rimboccarsi le maniche” affinché ognuno possa offrire il proprio contributo alla costruzione di una società “alternativa”, dove Dio e la vita dell’uomo siano nuovamente rispettati, venerati e onorati.

Ha affermato Papa Leone XIV sabato 11 maggio incontrando i Cardinali e spiegando loro perchè il nome “Leone”. «Diverse sono le ragioni (…)  ma principalmente perché il Papa Leone XIII, con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; E OGGI LA CHIESA OFFRE A TUTTI IL SUO PATRIMONIO DI DOTTRINA SOCIALE per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro».

CONOSCI IL TESTO

BREVI VIDEO RIGUARDANTI IL PRIMO CAPITOLO

 

BIOETICA

Le librerie espongono vari testi sui temi bioetici redatti da autorevoli studiosi. Abitualmente, però, si passa oltre valutandoli complessi e reputando gli argomenti rivolti agli “addetti ai lavori” (bioeticisti, ricercatori, scienziati…). Al contrario, il testo che vi presento, si propone di superare questo pregiudizio, narrando la bioetica con un linguaggio semplice e chiaro, pur conservando intatto il rigore scientifico.
Il libro, dopo aver posto le basi del discorso etico e bioetico, esaminerà i momenti fondamentali della vita, ponendo l’attenzione ad alcune problematiche esistenziali e sociali affinchè la vita umana sia rispettata in tutte le sue fasi dal concepimento alla morte naturale.

CONOSCI IL TESTO

ALCUNI VIDEO CON INTERVISTE A “TV PADRE PIO” SUGLI ARGOMENTI PRINCIPALI DELLA BIOETICA

UN LIBRO ALLA SETTIMANA

A. Preziosi – LEONE XIV. La via disarmata e disarmante, San Paolo, pp. 192, euro 15


Tra curiosità, testimonianze inedite e analisi delle linee-guida del pontificato, il ritratto del “new Pope” nel libro del direttore del Tg2 con prefazione del cardinale Pietro Parolin, (APPROFONDISCI).

LA NOSTRA BIBLIOTECA

https://www.gianmariacomolli.it/category/libri/

 

UN FILM ALLA SETTIMANA

SHADOW (2022) 


E’ un film australiano che si distingue per la sua capacità di affrontare temi complessi come la disabilità e l’inclusione. La pellicola segue un gruppo di attivisti con disabilità intellettive che organizzano un incontro pubblico per discutere gli impatti futuri dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, mentre il dibattito si sviluppa, emergono tensioni e conflitti interni che mettono in luce le sfide della rappresentazione e dell’auto-percezione all’interno della comunità stessa. 

 I NOSTRI FILM

https://www.gianmariacomolli.it/category/film/

 

LE DOMANDE AL DON (14)

Visione cristiana e laica della vita 

Tutti concordiamo sull’importanza della vita dell’uomo e di conseguenza sulla sua dignità. Ma per quanto riguarda il concetto di dignità, noi cristiani, siamo molto distanti ad esempio dai radicali, dall’Associazione Coscioni o da visioni culturali simili. Quali sono i motivi? Leonardo. 

LA RISPOSTA DEL DON 

Di fronte alla drammaticità di alcune situazioni esistenziali, ragionare in termini di scontro confessionale ed ideologico è fuorviante. Unicamente un reale confronto tra i modelli valoriali consentirà di collocare nella giusta prospettiva i dilemmi che la scienza e la sanità stanno affrontando, permettendo di riappropriarsi della cultura della malattia che offre senso al soffrire e significato di esperienza umana al morire.  Prosegui la lettura.

 

VOLONTARIATO

Perchè non diventi volontario?

Un breve corso per comprendere chi è il volontario

 

Presentazione ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO e TERZO SETTORE

Chi desidera far conoscere la propria associazione o ente può mandare una mail: gmcomolli@fatebenefratelli.eu oppure chiamare il 339.7674746.

VIDAS

 Assistenza completa e gratuita agli ammalti inguaribili

MISSION E VALORI
Finché c’è vita, sia la miglior vita possibile: dal 1982 la nostra missione è curare chi non può più guarire, perché possa vivere con dignità fino all’ultimo istante. Per questo garantiamo ogni giorno dell’anno assistenza sociosanitaria in cure palliative ai pazienti e ai loro familiari: sono più di 2.300 i malati inguaribili che ogni anno curiamo gratuitamente, nelle loro case e negli hospice Casa Vidas e Casa Sollievo Bimbi.
Con le nostre équipe multidisciplinari composte da operatori sociosanitari e volontari formati, abbiamo accompagnato nel tratto più difficile della vita oltre 40.000 persone: anziani, adulti e bambini. Per questi ultimi, nel 2019 abbiamo inaugurato Casa Sollievo Bimbi, il primo hospice pediatrico della Lombardia, completando il servizio di assistenza già attivo al domicilio dal 2015.

SERVIZI
Ogni giorno VIDAS garantisce assistenza completa e gratuita a 250 persone affette da malattie inguaribili attraverso tre percorsi di cura: a domicilio e negli hospice Casa Vidas e Casa Sollievo Bambini 

SEDE DELL’ASSOCIAZIONE
Via Ojetti 66. Milano. Tel. 02.725111; Email: info@vidas.it

PER CONOSCERE L’ASSOCIAZIONE: https://www.vidas.it/

 

SOSTIENI CHI “fa il bene” ANCHE A NOME TUO

Il Blog dell’ “Uomo pensante” vuole combattere stereotipi e pregiudizi, non sta dalla parte di nessuno ma si basa unicamente sulla verità dei fatti e si propone di essere il più inclusivo possibile. Come potete notare, nonostante i numeri soddisfacenti di entrate giornaliere, non vi è nessuna pubblicità per non essere manipolato dagli inserzionisti. Per questo, se presto un servizio che ritenete buono, chiedo la vostra generosità nei confronti di chi fa il bene anche a “nome vostro”.
Evidenzio due situazioni: i sacerdoti e un prete mio caro amico che gestisce una comunità di persone fragili.

SACERDOTI


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I sacerdoti sono un dono perché donano la loro vita agli altri. Dona anche tu. Il tuo bel gesto nei confronti dei sacerdoti è riconosciuto anche dal sistema fiscale. Una donazione, infatti, è deducibile dal reddito annuale se effettuata a favore dell’ICSC (Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero) attraverso: carta di credito, conto corrente postale, bonifico bancario.
Per le donazioni tramite conto corrente postale o bonifico bancario usare la causale “erogazione liberale art. 46 L.222/85”. Le donazioni per i sacerdoti sono deducibili dal reddito annuale fino a un massimo di euro 1.032,91.
Un sacerdote vive con molto meno di quello che si crede. E fa molto di più.
Dal 1984 è stata soppressa la retribuzione statale ai sacerdoti e il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla tua generosità. In Italia esistono più di 35.000 sacerdoti che donano la propria vita agli altri. Con ogni tua offerta puoi garantire a queste persone una dignitosa sussistenza e contribuire alle loro missioni quotidiane, sempre rivolte ai più sofferenti. Basta un piccolo contributo per dare sostegno a tanti.
Mentre le offerte che fai direttamente in chiesa aiutano esclusivamente il sacerdote della parrocchia, le donazioni presenti in questo sito sono ripartite equamente tra tutti i sacerdoti per assicurare loro una vita decorosa.

 

DON MAURIZIO UDA

<Siamo saliti a Garzola, frazione di Como, attuale residenza di don Maurizio Uda. Con don Maurizio abbiamo visitato la sua casa su tre piani ascensore interno e stanze pregevolmente arricchire da stucchi sul soffitto e grandi finestre su un panorama stupendo. La villa è dotata di tante stanze che don Maurizio ha aperto a chi per molti motivi si trova in momenti particolari della propria vita. Don Maurizio ha sgombrato le stanze e le ha riadattate con letti a castello per gli ospiti. Eravamo in tredici ma con don Maurizio e i suoi ospiti ci siamo trovati in un attimo in una tavolata di venti persone. E così abbiamo conosciuto persone fragili che dopo aver perso il lavoro sono cadute nella dipendenza dell’alcool. Alla nostra tavola anche chi dopo un periodo di detenzione e sconto della pena ritrova la libertà ma non l’autonomia di una vita dignitosa trovando solo porte chiuse. Ad esempi, una giovane famiglia singalese e un africano che fuggono da situazioni difficili. Mario ha cucinato la pasta a cui don Maurizio ne ha aggiunta visto il numero dei commensali, poi secondo, frutta e dolce hanno concluso il pranzo domenicale. Questo è don Maurizio> (da https://www.masci-como.it/blog/2024/01/23/domenica-a-garzola/).

 

IL “PROTETTORE” DEL BLOG

Il Protettore di questo blog è il BEATO GIUDICE ROSARIO LIVATINO assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990 che è stato non solo un “uomo pensante” ma anche un magistrato modello e una persona di grande e autentica fede: «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili». Quindi. come affermò san Giovanni Paolo II un “martire della giustizia e indirettamente della fede”. Pur partecipando alla Messa ogni giorno, forse nessuno ha notato la sua azione religiosa ma l’effetto di quell’azione, cioè la testimonianza. Dunque una fede non da mostrare nelle forme ma da rendere leggibile nella testimonianza. E, ogni suo documento, al termine, era siglato con STD (SUB TUTELA DEI). Il mio auspicio è che anche i molti visitatori di questo blog, seguendo il suo esempio, si pongano “sub tutela Dei” e testimoni, anche con le argomentazioni da uomini pensanti, di principi e di valori fondamentali alla nostra società e alle future generazioni. GRAZIE.
Per conoscere il beato Livatino: 

-La vita

-«L’uomo che ho ucciso, Livatino, – ha affermato: oggi mi aiuta a coltivare la speranza»

-Un commento sul Giudice Livatino

 

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Pillola di Saggezza Mensile

Dottrina Sociale della Chiesa (4) – Chiesa e società: “interferenza” o “collaborazione”?

By | Pillole di saggezza

Un’obiezione che potrebbe sorgere in alcuni lettori dopo ciò che abbiamo affermato in precedenza è la seguente: che autorità possiede la Chiesa per occuparsi delle tematiche sociali, politiche ed economiche? Per alcuni, la Chiesa dovrebbe limitare il proprio ambito di azione all’orizzonte spirituale, poiché secondo loro, Gesù Cristo non si lasciò coinvolgere in prospettive o interpretazioni politiche, sia nella sua persona, sia nella sua azione. Ciò è veritiero solo parzialmente.

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