Fare foto, commenti e chiacchiere ci allontanano dalla Messa: ha ribadito il Papa nella catechesi sull’Eucaristia che è il Memoriale della Passione, morte e Resurrezione di Cristo”.
Che cosa è essenzialmente la Messa? È la domanda centrale che si è posto papa Francesco all’inizio della sua catechesi odierna in piazza San Pietro con la quale ha portato avanti il ciclo incentrato sull’Eucaristia.
“La Messa è il memoriale del mistero pasquale di Cristo. Per comprendere il valore della Messa dobbiamo innanzitutto capire allora il significato biblico del memoriale: Gesù Cristo, con la sua passione, morte, risurrezione e ascensione al cielo ha portato a compimento la Pasqua. E la Messa è il memoriale della sua Pasqua, del suo “esodo”, che ha compiuto per noi, per farci uscire dalla schiavitù e introdurci nella terra promessa della vita eterna”.
Ogni celebrazione dell’Eucaristia è un raggio di quel sole senza tramonto che è Gesù Cristo risorto
“Ogni celebrazione dell’Eucaristia è un raggio di quel sole senza tramonto che è Gesù Cristo risorto. Partecipare alla Messa, in particolare alla domenica, significa entrare nella vittoria del Risorto, essere illuminati dalla sua luce, riscaldati dal suo calore. Attraverso la celebrazione eucaristica lo Spirito Santo ci rende partecipi della vita divina che è capace di trasfigurare tutto il nostro essere mortale”.
La Messa è rifare il Calvario, non è uno spettacolo
“Quando andiamo a Messa è come se andassimo al Calvario. Pensate – ha aggiunto papa Francesco a braccio – se sapessimo che quell’uomo che incontriamo è Gesù. Ecco “noi ci permetteremmo di chiacchierare, di fare fotografie, di vivere la celebrazione eucaristica come uno spettacolo? Noi, di sicuro, sicuro saremmo nel silenzio, nel pianto e nella gioia di essere salvati.Quando entriamo in Chiesa per celebrare la Messa, pensiamo “entro al Calvario dove Gesù dà la sua vita per me, e così sparisce lo spettacolo, spariscono i commenti e queste cose che ci allontanano da questa cosa tanto bella” che è la Messa di Gesù”.
“La Messa è rifare il Calvario, non è uno spettacolo”.
Avvenire.it, 22 novembre 2018