Attentato con almeno 17 morti a sud del Paese, dove la persecuzione è ai massimi livelli. L’ombra del terrorismo.
Uomini armati hanno aperto il fuoco su un gruppo di fedeli che tornavano dalla Messa di mezzanotte, a fine anno, nella città di Omoku, nei pressi di Port Harcourt, nel sud della Nigeria, uccidendo almeno 17 persone. Sarebbero 12 i feriti.
Molti dei dettagli vanno ancora chiariti e quello che si sa finora è stato reso noto da una fonte della polizia e da un parente di una delle vittime. A dare la notizia è stato il giornale nigeriano Indipendent (2 gennaio).
Una taglia da 450mila euro
Il responsabile per l’informazione di polizia dello Stato di Rivers, Nnamdi Omoni, non ha confermato al momento il bilancio delle vittime, ma ha riferito che è stata lanciata dalle autorità «una caccia all’uomo per assicurarsi che i banditi vengano arrestati e processati».
Le autorità locali hanno anche offerto una ricompensa di 200 milioni di mairas, pari a circa 450.000 euro, a chi dia informazioni che portino alla cattura dei responsabili, la cui identità è ignota (Avvenire, 2 gennaio).
Doppia azione
La strage è avvenuta intorno alle 12:20 di notte. Stando a quanto riportato dal Nigeria Independent, gli assalitori hanno effettuato un attacco coordinato contro i cristiani che ritornavano dai servizi religiosi in due luoghi diversi, a Kirigani e Oboh, aree della comunità di Aligwu.
Finora non ci sono state rivendicazioni da parte di gruppi terroristici. Ma i sospetti, scrive Il Messaggero (2 gennaio), ricadono su un gruppo di miliziani noto per sequestri e uccisioni nell’area del Delta del Niger.
L’assalto nella cattedrale della convivenza
Come riferisce all’Agenzia Fides (3 gennaio) padre Patrick Tor Alumuku, direttore dell’ufficio per le Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Abuja, dall’inizio dell’anno si stanno verificando una serie di attacchi contro i cristiani a Ilorin, capitale dello stato federato di Kwara, nell’ovest della Nigeria.
Secondo il religioso negli assalti, alcuni dei quali si sono verificati anche oggi, è stata attaccata pure la cattedrale di Ilorin, città in cui «convivono finora pacificamente una maggioranza di musulmani e una forte componente cattolica. È la prima volta che accade una cosa del genere. La cattedrale è stata attaccata la notte di capodanno», ha affermato padre Alumuku.
L’omicidio del Cairo
Sempre a Capodanno, ma questa volta in Egitto, alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco contro un negozio di liquori nei pressi del Cairo, uccidendo dei cristiani copti. Le vittime conoscevano bene il proprietario del negozio, che è invece rimasto illeso.
L’ “agonia” dei copti
Il sospetto è arrivato a bordo di un tok-tok, triciclo a motore, sparando con un fucile in direzione del negozio, prima di fuggire. Non si è chiarito finora se l’attacco fosse avvenuto perché le vittime erano copti o perché il negozio vendeva alcool. La comunità copta era stata colpita due giorni prima da due attentati a una chiesa e a un negozio nella periferia del Cairo.
Gelsomino DelGelso
Aleteia/Italia, 2 gennaio 2018