Un giovane cristiano copto di 27 anni, Bassem Herz Attalhah, è stato ucciso il 13 gennaio nel Nord Sinai, mentre insieme a un fratello e a un amico tornava a casa dal lavoro.
Tre combattenti dello Stato Islamico li hanno fermati e hanno ordinato loro di mostrare il polso della mano destra dove, secondo una tradizione secolare, i cristiani della regione si fanno tatuare una croce.
I jihadisti cercavano dei cristiani da uccidere. L’amico di Bassem non aveva il tatuaggio, il fratello aveva la croce tatuata sull’avambraccio, coperta dalla manica della camicia. Credendoli musulmani i jihadisti li hanno lasciati andare e hanno freddato Bassem con un colpo alla testa. AsiaNews riporta brani della deposizione del fratello di Bassem: “Hanno sparato due colpi sul terreno vicino alla mia gamba e mi hanno chiesto di andarmene…e poi hanno colpito Bassem alla testa. Non potevo credere a cosa era capitato a mio fratello. È caduto a terra di fronte a me e non ho potuto fare niente”.
I miliziani se ne sono poi andati portando con sé il cellulare di Bassem. Poco dopo hanno risposto alla telefonata di un suo amico identificandosi come membri dello Stato del Sinai e promettendo che uccideranno altri copti. I cristiani del Sinai vivono sotto la minaccia dei jihadisti da anni.
La Nuova Bussola Quotidiana, 19 gennaio 2018