Anche la memoria ha diverse facce in questa Europa anestetizzata. E in questa Italia praticamente lobotomizzata. E sono varie le modalità tramite le quali questa dicotomia fra memoria applicata e memoria solo proiettata si manifesta; parliamo di memoria degli italiani che sono stati massacrati dai miliziani di Tito nelle Foibe, circa diecimila, o di coloro che per sfuggire a questo orrore hannp preso la via dell’esodo, più di trecentomila in un decennio. Qui la memoria semplicemente non esiste, volutamente cancellata e sepolta dall’antenato del pensiero unico (allora di stampo comunista) perché non si poteva dire che dei ”compagni” avevano commesso delle atrocità. Vietato parlare, vietato ricordare. Leggi
Il filosofo Antiseri: «La teoria evolutiva della vita non solo non cancella il problema religioso, ma lo fa emergere. L’ateismo non è una teoria scientifica». Leggi
Il metodo adottato per far morire il “piccolo guerriero”, Charlie Gard, sta diventando in Europa un protocollo abituale, un canone medico e giudiziario. Anche per Inès, la quattordicenne francese in stato vegetativo dal giugno scorso, la Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che medici e giudici del suo paese hanno preso la decisione giusta, “conforme alle disposizioni della Convenzione (dei diritti umani, ndr)”, e quindi è corretto sospendere la respirazione artificiale, e lasciarla morire, anche se i genitori si oppongono. Leggi
La storia della cosiddetta ‘clonazione’ è più lunga di quanto si possa immaginare e ha avuto inizio, per quanto abbiamo di documentato, oltre cent’anni fa con gli esperimenti di Driesch sui ricci di mare. Leggi