Le parole del portavoce del Family Day dopo le dichiarazioni in favore della maternità surrogata del presidente della Camera.
«La Boldrini sostenendo che in Italia bisognerebbe regolamentare la maternità surrogata palesa la sua grande ignoranza in materia. Questo per un semplice motivo: nel nostro Paese la barbara pratica dell’utero in affitto è regolamentata dalla Legge 40 che la vieta e la sanziona penalmente!».
Così leader il Comitato promotore del Family day e neurochirurgo Massimo Gandolfini commenta le dichiarazioni di Laura Boldrini rilasciate oggi durante una video intervista a Repubblica.it.
«La Boldrini è disinformata anche quando definisce “divisivo” il tema in questione, poiché non tiene conto degli appelli per la messa al bando globale della Gpa, rivolti alle Nazioni Unite da tutte le principali organizzazioni femministe del mondo, tra cui Se non ora quando – Libere. Non considera inoltre che nella stragrande maggioranza degli Stati del pianeta questa pratica è illegale ed è punita con la massima severità. Solamente alcune lobby economiche e del pensiero unico ne chiedono una regolamentazione che di fatto si traduce nella legalizzazione del mercimonio dell’utero delle donne e della vita nascente», prosegue Gandolfini.
«È giusto quindi ribadire che non si può rendere legale tutto quello che possono la tecnica e il mercato per soddisfare i desideri. Ringraziamo, quindi, la Boldrini per aver fatto di nuovo chiarezza, sappiamo infatti che la sua visione politica trova giusto che un bambino sia per contratto orfano della madre fin dal suo concepimento e che anche l’utero della donna possa essere oggetto di una compravendita che nega ogni diritto di maternità», afferma ancora il leader del Family day.
«La visione antropologica della terza carica dello Stato, che si candida a governare il Paese con la lista Liberi e Uguali, ci conferma che la dignità e l’integrità dell’essere umano è a un bivio, che le elezioni politiche restano un nodo fondamentale e che anche la prossima legislatura vedrà in campo forze che avallano la deriva nichilista della nostra società e, in quanto tali, non possono essere oggetto del nostro consenso», conclude Gandolfini.
Tempi.it, 2 febbraio 2018