Agenda di 19 enti cattolici per diritti e dignità dei migranti

By 22 Febbraio 2018Migranti e povertà

19 enti cattolici, tra cui Acli, Azione Cattolica, Comunità di Sant’Egidio, Centro Astalli ed altri, hanno presentano un’agenda sulle migrazioni, sette punti ritenuti fondamentali per il rispetto dei diritti e la dignità di tanti uomini e donne.

Riforma della legge sulla cittadinanza, nuove vie legali di ingresso in Italia, regolarizzazione degli stranieri radicati, abrogazione del reato di clandestinità: alcuni dei punti dell’agenda sulle migrazioni in Italia sulla quale i 19 enti cristiani promotori chiamano ad esprimersi i diversi schieramenti elettorali in vista del voto del 4 marzo.

E’ questo il risultato delle sollecitazioni del Vangelo, spiega don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della Carità per il quale è sempre più importante “fare comunità”.

Ci si rivolge ai candidati per chiedere che i loro programmi vadano oltre gli interessi dei partiti, dice Antonio Russo, responsabile Welfare delle Acli, che spiega uno dei punti: la richiesta di riformare la legge sulla cittadinanza.

Uno dei punti fondamentali dell’agenda è la richiesta di nuove modalità di ingresso in Italia perché, denuncia Daniela Pompei, responsabile immigrazione della Comunità di Sant’Egidio, nel Paese non ci sono vie legali di accesso.

Abrogazione del reato di clandestinità e ampliamento della rete Sprar, sono altri due capitoli dell’agenda. Fondamentale sarebbe poi far capire alla politica ma soprattutto ai cittadini che, nonostante i casi di cattiva accoglienza segnati dal malaffare, esistono le buone pratiche da valorizzare e diffondere. Padre Claudio Gnesotto, presidente dell’Agenzia scalabriniana per lo sviluppo.

Necessario sarebbe inoltre sostenere la partecipazione alla vita democratica attraverso l’elettorato passivo e attivo per le amministrative per i regolari di lungo periodo. Matteo Truffelli, presidente dell’Azione Cattolica

Con questa agenda, spiega padre Camillo Ripamonti, del Centro Astalli, servizio dei gesuiti per i rifugiati, si vuole procedere in modo sereno, senza contrapposizione, cercando il confronto con tutte quelle forze che in modo ragionevole vogliono discutere un tema che può creare tensioni che poi sfuggono di mano

Francesca Sabatinelli

Vatican News, 9 febbraio 2018