Li scansano come appestati, li trattano come monatti. Ma le persone che ieri hanno sfilato nella marcia per la vita pensano quel che pensava l’umanità e la civiltà cristiana in particolare, da sempre. Pensano che la nascita sia un bene e l’aborto un male, che la vita sia da difendere e la morte procurata sia da scoraggiare, che la natura vada rispettata e la volontà del singolo non possa avere valore assoluto. È così criminale questo modo di vedere, è così eversivo? Si può anche non condividerlo, o semplicemente non sentirsi dall’una o dall’altra parte, ma non c’è nulla di torvo, di maligno, di liberticida in questo. Leggi
Che cosa dicono le aggressioni a insegnanti e medici Ci siamo quasi assuefatti al succedersi di fatti di violenza nella vita di tutti i giorni, alla loro rappresentazione mediatica (per quanto riguarda i fatti realmente avvenuti) e alla loro amplificazione filmica (per quelli immaginati e riprodotti nelle fiction e nel cinema). Leggi
Le operatrici dei Centri aiuto alla vita: si è creduto di guadagnare una libertà, oggi se ne parla come di un diritto, ma è stato banalizzato quello che per la donna resta un trauma. Leggi
Arriva in Italia Daniel Mattson, autore del libro Perché non mi definisco gay – Come ho recuperato la mia identità sessuale e trovato la pace. La sua storia è un “pugno in faccia” alla tendenza omoeretica e un inno alla Chiesa, che lo ha abbracciato partendo da un dato naturale: «Siamo maschi e femmine. Per rispettare qualcuno dobbiamo riconoscere la sua identità. Tutto il resto sono un falso rispetto, una falsa delicatezza e una falsa compassione». Leggi
Il 22 agosto 2005 la vita di Giusy Versace cambia completamente. Sulla Salerno-Reggio Calabria resta coinvolta in un incidente stradale e, nell’impatto con il guardrail, perde entrambe le gambe, successivamente sostituite da protesi. È divenuta, grazie alla sua forza, atleta paralimpica, conduttrice televisiva, attrice teatrale e ballerina. Ci tiene a sottolineare di esserci riuscita per il sudore, la fede e la determinazione versata. L’abbiamo incontrata per parlare di disabilità, limiti e media. Leggi
Cosa lega la fede e la bellezza nonostante l’ una e l’ altra appartengano a due mondi tanto diversi? La fede non ha bisogno della bellezza. Debole e vuota sarebbe quella fede che cercasse conferma nella bellezza. A sua volta la bellezza non è per fede, ma è perché è. Non è certo la fede a convincerci che una cosa bella è davvero bella. Eppure nei luoghi della fede, autentica fede, è come se la bellezza irradiasse spontaneamente. Leggi
Un testo del 1987 le radici dei documenti papali di oggi Leggi
In America l’abuso di oppioidi, prescritti da medici e venduti in farmacia o sul web è più letale delle armi da fuoco. E l’Italia non ne è immune. Intervista a Luigi Cervo. Leggi
Il Continente invecchia: l’indice di dipendenza degli anziani dalle persone tra 15 e 64 anni è salito al nuovo massimo. Al nostro Paese il primato negativo. Leggi