Si chiama Deomofobina ed è l’ultimo prodotto dell’ideologia lgbt sostenuta dal sindaco Chiara Appendino (M5s). In ogni scatola del “farmaco” un bugiardino pieno di informazioni contro i pregiudizi.
Alla fine Torino è un bel posto per vivere, guardarsi attorno, andare a caccia di omofobi. Non poteva che succedere qui di entrare in una farmacia comunale e trovare bell’esposto, tra vitamine, integratori alimentari e dietetici, il farmaco Deomofobina contro «gli stati di disinformazione acuta, i disturbi legati al pregiudizio, all’omofobia e alle discriminazioni basate sull’identità sessuale».
PATROCINIO DEL COMUNE. L’iniziativa è stata presentata 22 maggio, al Fiorfood Coop della Galleria S. Federico da Geco, l’associazione di genitori e figli contro l’omotransfobia, e naturalmente ha trovato il patrocinio di Coordinamento Torino Pride, ma anche di Comune di Torino, Regione e farmacie comunali che notoriamente si occupano di queste faccende: fornire antidoti contro le discriminazioni, diffondere pillole di conoscenza per una corretta profilassi dell’omofobo.
Si tratta ancora di una prima edizione, a dispetto del blister sull’espositore all’interno della scatola non ci sono compresse colorate («ma stiamo cercando un produttore», fanno sapere da Geco) bensì un bugiardino pensato e realizzato dalla psicoterapeuta Margherita Graglia: «Si parte da concetti base come il sesso o l’orientamento sessuale, per poi passare a concetti a cui qualcuno forse non ha mai pensato, come l’identità o l’espressione di genere. Siccome il principio attivo della Deomofobina è la conoscenza, abbiamo pensato di concludere ogni sezione con una o più domande, perché solo in questo modo – e attraverso il confronto – si possono scoprire veramente le cose che non si conoscono».
DEOMOFOBINA IN FARMACIA. Qual è il tuo sesso, la tua identità di genere, la tua espressione di genere, il tuo orientamento sessuale? I torinesi potranno scoprirlo recandosi il 25 e 26 maggio nelle farmacie n.25 e n.8 dove verranno distribuite al pubblico le prime confezioni di Deomofobina e dove «i volontari e i farmacisti spiegheranno che l’unico effetto collaterale di questa “medicina” è lo sviluppo di una maggiore empatia verso gli altri. Un effetto, questo, tutt’altro che indesiderato», scrive l’ineffabile Stampa.
PROPAGANDA LGBT. Insomma, nella città in cui è già possibile che i bambini nascano da due madri perché lo decide il Comune, era ovvio che la farmacia comunale diventasse il chiosco specializzato in bonifica del germe omofobo ma soprattutto in propaganda lgbt. Se fino a prova contraria un omosessuale è liberissimo di non abbisognare di nessuna terapia e di pensare che l’omofobo sia un malato, chi non la pensa così va curato. Altrimenti come fai a rendere pop una presunzione legale, un’accusa vaga e aperta, inverificabile e infalsificabile, a fischiare il gioco a tutti gli altri, se non patologizzi alla stregua di un dissidente russo in ospedale psichiatrico chiunque in quella farmacia ci è entrato solo per misurarsi la pressione?
Caterina Giojelli
Tempi.it, 23 maggio 2018