Il gruppo del centro psico sociale di Milano in cammino a Santiago de Compostela.
I primi dieci chilometri sono già alle spalle. Una doccia, una notte di riposo a Sigras e poi si riparte per la seconda tappa. La meta da raggiungere in una settimana è Santiago di Compostela. Quel che importa però è da dove arrivano i pellegrini: Centro psicosociale di viale Puglie, a Milano. Sei pazienti con alcuni educatori e due esterni alle attività del centro sono partiti il 15 giugno per la Spagna, pronti a camminare per 80 chilometri.
«Un viaggio a cui pensavamo da tre anni – dice Carlo Scovino, referente delle attività riabilitative del Cps-. Seguiremo il Camino Ingles che da La Coruña conduce alla meta». Non è la prima volta che gli utenti del Cps se ne vanno a spasso per il mondo: New York, Lisbona, il cammino di san Francesco sono alcune delle esperienze già vissute.
A 40 anni dalla legge 180 con la quale vennero chiusi i manicomi, la rivoluzione per la cura delle malattie psichiatriche prosegue. «Già Franco Basaglia portò in aereo un centinaio dei suoi pazienti dell’ospedale di Trieste per sorvolare la città. E sa cosa accadde? Erano tutti emozionati, esattamente come chiunque altro».
Certo, il viaggio in Spagna è stato organizzato con alcuni accorgimenti. Scelta di partecipanti che già avessero l’abitudine alle attività sociali, un’auto al seguito per assistere chi non dovesse farcela in qualche tappa, la prenotazione di ostelli con camere e docce per il riposo notturno. Piccole attenzioni che nulla tolgono al progetto. «Sfruttiamo due elementi nei percorsi riabilitativi, il viaggio e il tempo — continua Scovino — . Sono gli aspetti più difficili da affrontare per i pazienti. In queste esperienze imparano a mettersi d’accordo tra di loro, rispettare gli orari stabiliti. Crediamo nel valore dell’incontro con l’altro». Ciascun pellegrino ha pagato in toto o in parte la quota, a seconda delle proprie disponibilità.
La scelta di accogliere due «esterni» nel viaggio va nella direzione di una sempre maggiore integrazione tra pazienti e società. «Più follia entra nella normalità e più normalità entra nella follia, meglio è per tutti» sintetizza il responsabile. Insieme ai colleghi del Cps porta avanti iniziative fuori dagli schemi da una decina d’anni per i circa 800 utenti del centro, in particolare per i 300 cosiddetti multiproblematici. Il calendario di attività spazia dagli spettacoli alla Scala agli happy hour, dai concerti alle visite culturali con i pazienti nel ruolo di guide.
Dimostrazione che «la legge 180 funziona, a patto che ci siano risorse economiche, passione degli educatori e l’appoggio della direzione, nel nostro caso l’ospedale Fatebenefratelli di Milano». Ieri i pellegrini hanno raggiunto Sigras, prima tappa del percorso.
Dopo l’arrivo a Santiago di Compostela proseguiranno fino a Finisterre, «dove il sole muore nel mare», poi il ritorno in Italia. Le immagini dell’esperienza si trasformeranno in un report che verrà presentato in autunno durante un evento pubblico. Saranno i pazienti a salire sul palco, prendere in mano il microfono e raccontare la loro esperienza.
Sara Bettoni – Corriere della Sera, 18 Giugno 2018