“So a chi ho creduto” (2 Timoteo 1, 12). Questa potente frase di San Paolo appare nella seconda Lettera che invia al suo amico Timoteo dalla prigione. Ovviamente non è un’affermazione da prendere alla leggera, ma ha tutto il peso e l’autorità di un cristiano che sta attraversando uno dei momenti peggiori della sua vita, perché quando scrive questo Paolo è a Roma, aspettando la condanna a morte. È solo, abbandonato perfino dai credenti. In queste condizioni, scrive a Timoteo per comunicargli il suo stato d’animo e la sua fiducia totale nel Signore. Leggi
Per Michele Faioli, docente di diritto del lavoro all’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, nella regolamentazione del settore “riferimento dovrebbero essere i criteri ordinatori contenuti nei principi costituzionali relativi alla materia del lavoro” per “garantire un compenso salariale minimo, il principio della tutela della salute per sancire gli standard fondamentali di sicurezza sul lavoro, il principio di pari dignità e non discriminazione per proteggere i lavoratori da pratiche discriminatorie e lesive della dignità e della privacy, i principi di libertà e di organizzazione sindacale, la previdenza pubblica e privata”. La vertenza sul caso riders e Foodora. Leggi
«Quello cinese è un popolo saggio, molto saggio. Io rispetto tanto la Cina». Da qualche giorno su diversi blog cinesi rimbalzano queste parole di papa Francesco, con molti commenti positivi. Non sono blog di cattolici, ma di gente comune che si è sentita compresa e apprezzata da queste parole di un’ intervista rilasciata a Philip Pullella della Reuters. Leggi
Mentre i negozi si fregano le mani per il business della cannabis light, arriva lo stop del Consiglio Superiore di Sanità che frena gli entusiasmi sul nuovo “eldorado”. “Assenza di monitoraggio e rischi psicotropi a lungo termine”. Da qui lo stop e i primi sequestri negli shop. Ma la decisione nasce dai dubbi dell’OMS che la scorsa settimana ha giudicato insufficienti gli studi sul cannabidiol, il principio attivo dell’easy joint. Intanto però l’Italia ha aperto i negozi spacciando per legale un uso ricreativo delle infiorescenze che nemmeno la legge consente. Leggi