La 18enne, senza una gamba dopo un incidente, è stata ammessa alle selezioni per il concorso. Mirigliani: simbolo della forza di chi ama la vita. E lei: si può vivere la disabilità nella normalità.
Strumentalizzazione o “simbolo della forza di chi ama la vita”? Che Chiara sia bella, non c’è dubbio: alta, magra, lunghissimi capelli scuri, un sorriso che non si dimentica. Legittimo quindi che l’organizzazione di Miss Italia l’abbia ammessa alle selezioni regionali, la trafila normale per tentare l’approdo alla finalissima di settembre.
Ma poi Chiara ha qualcosa in più, o, meglio, qualcosa in meno: cinque anni fa ha subito un incidente in motorino che dopo 3 interventi chirurgici l’ha lasciata senza la gamba sinistra, dal ginocchio in giù. La 18enne, studentessa dell’ultimo anno di liceo classico, barista stagionale a Tarquinia, potrebbe essere, dunque, la prima miss disabile della storia del concorso per la più bella del Paese.
La protesi modulabile che consente a Chiara di arrampicarsi, immergersi, fare canoa – lo testimoniano le foto diffuse dall’Ufficio stampa del concorso – non toglie nulla al suo fascino e alla sua bellezza: del resto, non si può dire lo stesso anche di Bebe Vio, campionessa paralimpica di scherma, rimasta senza arti dopo una meningite, e nonostante questo (o forse proprio per questo) protagonista di diverse pubblicità? O di Simona Atzori, ballerina senza braccia, testimonial di una fabbrica di scarpe? Bellezze vere, a cui l’handicap non toglie un grammo di fascino, anzi se possibile aggiunge un di più di energia, di vitalità, di ottimismo.
Non manca chi sospetta che dietro l’ammissione di Chiara Bondi al concorso per la più bella d’Italia ci sia anche un filo di strumentalizzazione: una “novità” è sempre utile per rianimare uno show che non è al suo massimo di popolarità. Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia, spiega però che “la nostra è una bellezza senza confini e la disabilità in questo caso è sinonimo di una femminilità ferita e riscattata. Chiara è il simbolo della forza di chi ama la vita e vuol rinascere dopo un periodo drammatico”.
Chiara già ora, prima di calcare le passerelle delle sfilate di bellezza, è testimonial della vita che non si arrende, come lo sono Bebe Vio e Alex Zanardi: insieme a Lorenzo Costantini, un 26enne che ha perso una gamba in un incidente sul lavoro, ha parlato in 17 scuole tra Roma e Viterbo per far conoscere la sua storia di volontà, determinazione e spinta verso il futuro.
“Si partecipa a un concorso di bellezza per vincere – ha spiegato Chiara – ma il mio obiettivo principale è quello di dare un messaggio ai giovani affinché sappiano difendere la propria vita, concedendole sempre una nuova opportunità”. Miss Italia le offre la possibilità di trasmettere il suo coraggio “a un pubblico più vasto possibile per condividere un’esperienza personale che dimostra che si può vivere la disabilità nella normalità, impegnandosi nello sport, in una storia d’amore e, perché no, in un concorso di bellezza”.
Antonella Mariani
Avvenire.it, 13 luglio 2018