Roberto Saviano contro Matteo Salvini, ultimo attacco choc: “ti eccitano vedere i bimbi morti in mare?”. Caso Open Arms e foto migranti annegati: “Ministro Malavita, assassino!”.
E non c’è due senza tre: alla nuova invettiva di Saviano – come potete leggere qui sotto – arriva la terza risposta, anzi dovremmo dire querela, contro lo scrittore da parte del Ministro Salvini. Con un tweet molto meno al veleno del post “infuocato” di Saviano, il vicepremier della Lega annuncia provvedimenti per tutelare la propria persona e ruolo istituzionale. «Il “signor” Saviano mi dedica queste frasi: “Ministro della Mala Vita, quanto piacere le dà veder morire bimbi innocenti in mare? Ministro della Mala Vita, l’odio che ha seminato la travolgerà”». «Cosa rispondergli?», si chiede in conclusione il leader del Carroccio, con la risposta che arriva immancabile e certa, «Merita al massimo una carezza e una querela». Con tanto di “semi-citazione” di Celentano si chiude, forse, la terza e ben poco decorosa discussione riguardo delle persone morte in mare: provocatorio è anche il commento che Giuliano Ferrara lancia contro entrambi i protagonisti, questa volta con maggiori accuse allo scrittore partenopeo, «L’attribuzione di responsabilità personali nelle morti per acqua è un modo indecente, melodrammatico, narcisista e controproducente di combattere quel fesso fascistello e le sue orride scelte politiche». In un secondo e ben più accentuato Tweet, il fondatore del Foglio rilancia ancora su Saviano «Per farsi bello, il più stupido e banale tribuno di sé stesso accusa Salvini di assassinio e di eccitazione di fronte agli annegati, come se non fossero morti quasi quarantamila naufraghi sotto i governi precedenti».
IL NUOVO ATTACCO AL “MINISTRO DELLA MALAVITA”
4 luglio-12 luglio-17 luglio: sono solo le ultime tre date degli attacchi social di Roberto Saviano al Ministro degli Interni Matteo Salvini che in ben due degli ultimi due casi ha poi risposto con una querela contro lo scrittore di Gomorra. Quello però avvenuto oggi, con il consueto epiteto usato di “Ministro della Mala Vita” stupisce ancora di più perché sembra superare definitivamente i limiti della “decenza” e “rispetto” della libertà di parola, pronunciando accuse durissime e gravissime contro il leader della Lega. Non solo, rischia di riaccendere il mai risolto legame tra responsabilità personale e le tante, terribili, morti in acqua nel lungo e triste fenomeno dell’immigrazione di massa. Il casus belli, questa volta, è offerto dalla denuncia della Ong spagnola Open Arms contro la Guardia Costiera libica: “assassini arruolati dall’Italia” vengono definiti i libici che avrebbero lasciato morire una donna e un bimbo migranti sul barcone affondato al largo di Tripoli. Nel video postato online si osserva il dramma delle due morti per annegamento che hanno immediatamente fatto scattare la replica e difesa del Ministro Salvini: «Bugie e insulti di qualche ONG straniera confermano che siamo nel giusto: ridurre partenze e sbarchi significa ridurre i morti, e ridurre il guadagno di chi specula sull’immigrazione clandestina. Io tengo duro. Porti chiusi e cuori aperti».
IL POST CHOC DI ROBERTO SAVIANO
Pochi minuti dopo, attacca il “Roberto Saviano show” con un lungo post su Instagram che riportiamo interamente qui sotto: alcuni hanno osservato, anche sui social, come sempre più spesso lo scrittore partenopeo venga preso da momentanee “crisi maradonesche” in cui prende ad attaccare tutto e tutti con toni spesso duri e provocatori (proprio come Maradona), almeno “pari” a quelli che prova a contrastare con gli attacchi social (ovvero proprio Salvini e la Lega). Il caso dell’Open Arms, del resto è gravissimo, ma le parole di Saviano questa volta sembrano aver superato il “consueto” astio e critica al Ministro degli Interni: «assassini! Ministro della Mala Vita, sui morti in mare parla di “bugie e insulti”, ma con quale coraggio? Confessi piuttosto: quanto piacere le dà la morte inflitta dalla guardia costiera libica, sua (mi fa ribrezzo dire “nostra”) alleata strategica? Lei che sottolinea continuamente di essere padre, “da papà” quanta eccitazione prova a vedere morire bimbi innocenti in mare?». Saviano scrive che «l’odio che ha seminato la travolgerà»: attacca Salvini ma anche il M5s, «e tra di loro l’impresentabile Toninelli, sodale del Ministro degli Interni in questa tetra esaltazione della morte degli ultimi della Terra. E noi tutti, che oggi ci vergogniamo di vivere questi tempi per la nostra impotenza, abbiamo il dovere di ricordare i nomi di coloro i quali hanno legittimato questi assassini». È un attacco durissimo anche con chi “non condanna” come lui Salvini e la politica sull’immigrazione, che definisce a quel punto “complice”, esattamente come recitava la copertina contestatissima del Rolling Stone qualche settimana fa. «Dobbiamo ricordare anche il nome di chi ha semplicemente preferito ignorare e odiare: non basta non essere nessuno o nascondersi dietro un nickname. La Storia ti insegue. La Storia non dimentica».
Niccolò Magnani
www.ilsussidiario.net, 17 luglio 2018