A ridosso dei cinquant’anni dalla pubblicazione di Humanae vitae, il calendario ecclesiale segnala un altro importante anniversario: il 6 agosto 1993, Giovanni Paolo II siglava l’enciclica Veritatis splendor, «circa alcune questioni fondamentali dell’insegnamento morale della Chiesa».
Questo documento si colloca esattamente a mezza via tra il nostro presente e il documento di Paolo VI. La cronologia non è di sicuro l’unico elemento che accosta i due interventi pontifici. Quando Veritatis splendor registra che «nell’ambito delle discussioni teologiche postconciliari si sono sviluppate però alcune interpretazioni della morale cristiana che non sono compatibili con la ‘sana dottrina’», proponendosi «l’intenzione di precisare taluni aspetti dottrinali che risultano decisivi per far fronte a quella che è senza dubbio una vera crisi», evoca esplicitamente molta parte della contrastata recezione di Humanae vitae.
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Cento scienziati, provenienti da quaranta Nazioni, partecipano alla 51.esima sessione dei Seminari internazionali di Erice sulle emergenze planetarie, presso il Centro di cultura scientifica Ettore Majorana. Leggi
Il senatore Simone Pillon ha spiegato che bisogna lavorare per abrogare la legge 194 sull’aborto perché: «La libertà di scelta ce l’hai prima di concepire una vita. Poi c’è il diritto di un innocente a vivere». È vero che non ci sono i numeri per farlo, ma se dichiarazioni come queste si moltiplicano il vento cambierà, perché fanno cultura. Come quando Salvini ha parlato di preghiera per le vittime di Genova. Leggi
Fabio è affetto dalla sindrome di Down e, fin da piccolo, si è rivelato ricco di simpatia e di affetto, aperto alla dimensione relazionale, desideroso di svolgere un ruolo significativo dentro la comunità. Tutti, infatti, lo conoscono come il “vice capo”, dove “il capo” nel suo frasario è il sacerdote, l’assistente spirituale della Fondazione. Leggi
Intervista ad Anders Arborelius, primo cardinale di tutta la storia svedese: «Stiamo rinascendo grazie agli immigrati cattolici. Le chiese vuote dei luterani ora le occupiamo noi». Leggi
Entro la fine di agosto tutte le diocesi della Cina devono presentare all’Associazione patriottica nazionale (Ap) e al Consiglio dei vescovi (Cdv) un piano quinquennale (2018-2022) su come possono attuare la sinicizzazione, voluta da Xi Jinping. Il Piano quinquennale nazionale aggiunge al controllo fisico sui membri della Chiesa (vescovi, sacerdoti, laici), anche il controllo su cultura, teologia, dottrina sociale, arte, architettura, liturgia. Un documento politico e non religioso: Gesù Cristo è citato solo una volta; l’Associazione patriottica è citata 15 volte. Il tema sinicizzazione è stato lanciato da XiJinping già nel maggio 2015. Dopo un’analisi della situazione, in cui il Partito comunista cinese teme di fare la fine dell’Urss, il 20 maggio 2015, in un incontro con il Fronte unito, Xi ha decretato che le religioni debbono “sinicizzarsi” se vogliono continuare a vivere in Cina. Leggi