La Chiesa cattolica è un COSTO o una RISORSA per la società?

By 8 Settembre 2018Pillole di saggezza

Anche recentemente alcuni mezzi di informazione hanno presentato una Chiesa impegnata a coprire scandali sessuali e pronta a lucrare sulle risorse dello Stato; in altre parole una “zavorra” per la società.

Noi mostreremo con “numeri” e “dati” il contrario, esaminando cinque settori di azione: l’assistenza socio-sanitaria e il supporto alle fasce più deboli della popolazione; l’ opera delle parrocchie; le scuole paritarie; la conservazione dei beni artistici; i programmi di sviluppo per il Terzo Mondo.

L’assistenza socio-sanitaria e il supporto alle fasce più deboli della popolazione

I dati sono forniti da un’indagine promossa nel 2011 dall’ “Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute”, dalla “Caritas Italiana” e dalla “Consulta Ecclesiale degli organismi socio-assistenziale”(1).

La ricerca censì 14.246 enti dove operano 420mila persone; 1/3 retribuite (137.764) e 2/3 volontari (282.254).

I “servizi” promossi e gestiti da diocesi, da Ordini Religiosi maschili e femminili, da parrocchie, da associazioni e movimenti.

Assistenza sanitaria: servizi ospedalieri (122), servizi di riabilitazione (109), banche del sangue (121), gestione autoambulanze (288).

Assistenza socio-sanitaria e sociale residenziale: per anziani (1330), per malati mentali o tossicodipendenti (394), comunità educative per minori (274), comunità per mamme e bambini (246), comunità non residenziali per anziani (1823).

Assistenza sociale: centri di ascolto e segretariato sociale (2118), centri di ascolto per immigrati (165), centri di erogazione di beni primari (1936), consultori familiari e centri di aiuto alla vita (371), mense (320), centri diurni per disabili (276), servizi di sostegno socio-educativo scolastico per minori (271).

I dati del 2011 sono in aggiornamento, poiché la crisi economica degli ultimi anni, ha portato alla costituzione di nuovi centri di aiuto e di assistenza.

Possiamo quindi, già affermare, che “migliaia” di opere “cattoliche” testimoniano la “concreta vicinanza e assistenza” della Chiesa ai cittadini italiani.

Come?

Con ospedali che vantano eccellenze di cura (alcuni tra i più conosciuti: Policlinico Gemelli di Roma, Istituto Scientifico Pediatrico Bambino Gesù di Roma, Istituto di ricerca e cura “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, Pia Fondazione Panico di Tricase-Le, Istituto Auxologico Italiano, Ospedale Sacro Cuore di Negrar–Vr, Fondazione Poliambulanza di Brescia…).

Con centri nel settore della disabilità (dal Cottolengo di Torino alle strutture dei Fatebenefratelli, dalla Fondazione don Gnocchi all’Associazione La Nostra Famiglia, dall’Opera don Uva alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone-Mi).

Con l’accoglienza degli anziani, l’integrazione dei migranti (30mila accolti da enti e parrocchie) e l’inserimento nella società degli ex-carcerati. Non possiamo scordare, infine, la rete di comunità per tossicodipendenti e i vari progetti per poveri, indigenti e disperati (2).

Un arcipelago di realtà che offrono servizi a basso costo, giungendo dove i servizi sociali sono assenti poiché ritenuti troppo onerosi.

Parrocchie e sacerdoti

Le parrocchie in Italia sono circa 26mila con una distribuzione capillare molto differenziata in rapporto al territorio e alla popolazione. E, spesso, sono gli unici avamposti di “socializzazione e di aggregazione” in luoghi fortemente disagiati e disgregati soprattutto nelle grandi metropoli. Molteplici sono le attività che svolgono le parrocchie non solo a livello liturgico e di evangelizzazione ma di promozione umana. Si pensi, ad esempio, alle attività per ragazzi, adolescenti e giovani mediante l’oratorio sempre aperto, i grest e i campi estivi. Come pure non possiamo dimenticare le Caritas presenti nella maggioranza delle parrocchie che offrono dal cibo al pagamento delle bollette. Già Indro Montanelli, in tempi non sospetti, affermava che dove nessuno riesce ad arrivare, troviamo la Chiesa.

E, nelle parrocchie, operano 32mila preti con una remunerazione mensile che varia tra gli 850 euro per un sacerdote appena ordinato e i 1300 euro per un vescovo vicino alla pensione (3). Uno stipendio minimo rispetto alle prestazioni che il sacerdote offre e gli consente un tenore di vita non certo ricco.

Le scuole paritarie

Nell’anno scolastico 2016/2017 le scuole paritarie cattoliche in Italia erano 8.322, con 993.111 iscritti; il 60% materne. Nelle materne 621.486 iscritti; nelle elementari 186.356; nelle medie 66.158; nelle superiori 119.111 (4).

Da un rapporto dell’ Ocse, l’ Organizzazione Europea per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, apprendiamo che i costi medi sostenuti dallo Stato per i propri studenti, 8.500.000, sono i seguenti: 5.739,17 euro  per alunno alle materne; 6.634,15 euro per alunno alle elementari; 6.835,85 euro per alunno alle medie; 6.914,31 euro per alunno alle superiori.

Prendendo come esempio le scuole materne, le Regioni hanno corrisposto con modalità differenti per ogni bambino iscritto alle Paritarie circa 450 euro.

Le conclusioni le lasciamo all’ex sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi: “I numeri sono chiari: lo Stato risparmia più di 6 miliardi di euro l’anno grazie al sistema delle scuole paritarie. (…) Se improvvisamente chiudessero tutte le scuole paritarie bisognerebbe spendere diversi miliardi in più all’anno per garantire una scolarizzazione a tutti questi bambini e ragazzi”(5).

Beni artistici

Un’ampia parte del patrimonio artistico italiano è costituita da chiese, musei, biblioteche… di proprietà della Chiesa. Questo patrimonio, oltre che richiamano un consistente turismo, rappresentano la nostra identità nazionale e testimoniano una cultura che ha inciso notevolmente nella formazione e nello sviluppo della nostra civiltà.  Ma, queste opere,

devono essere costantemente monitorate e tutelate affinché non si degradino o subiscano ingenti danni come avvenuto poco tempo fa a Roma con il crollo del soffitto della basilica di san Giuseppe dei Falegnami.

La Chiesa cattolica in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici sostiene vari progetti di restaurazione e di manutenzione.

Interventi caritativi nei Paesi del Terzo Mondo

La premura della Chiesa italiana si rivolge anche ai Paesi più poveri, finanziando piccoli e grandi progetti in vari settori: dall’alfabetizzazione all’agricoltura, dalla sanità alla gestione delle emergenze.

Progetti 2016-2018

2016: Progetti approvati 586; Finanziamenti concessi 95,4m; Paesi convolti 79

2017: Progetti approvati 527; Finanziamenti concessi 96,9m; Paesi convolti 66

2018: Progetti approvati 584; Finanziamenti concessi 83,0m; Paesi convolti 72

Alcuni progetti del 2018

-Assistenza ai pazienti tramite l’acquisto di una ambulanza, di un macchinario per ecografia e per le RX computerizzate per il St. John Health Care di Kappurthala, India.

-Tecnologie moderne di educazione per gli studenti dell’Holy Angel’s School di New Delhi, India.

-Promozione di attività inclusive e protettive per bambini con bisogni speciali, Mavelikara, India

-Costruzione dell’Istituto tecnico-agricolo per i giovani del villaggio di Mbondo, Rep. Dem. Del Congo (ex Zaire).

-Costruzione di una scuola secondaria a Pindi-Bukanga, Rep. Dem. Del Congo (ex Zaire).

-Projeto Uniforme e Enxovais. Acquisto di uniformi e materiale medico per il reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Nossa Senhora das Gracas, Apucarana, Brasile (6).

CONCLUSIONI

Da quanto sinteticamente presentato, il dipingere la Chiesa cattolica come “un costo” alla società è completamente falso, e anche “il lontano”, dotato di onestà intellettuale, può riconoscere questa straordinaria presenza di carità e di umanità, efficace ed efficiente, a vantaggio del bene comune. Di conseguenza, possiamo affermare senza paura di essere smentiti da numeri o dati, che la Chiesa riceve molto di meno dallo Stato di quello che restituisce moltiplicato in una serie di servizi alla società. I polveroni mediatici sono semplice chiacchiericcio, spesso strumentalizzato che vergognosamente danneggiano, una volta ancora, i poveri, i fragili e coloro che alcuni definiscono “gli scarti della società”.

Qualcuno potrebbe obiettare che alcuni progetti sono finanziati dall’ “8xmille” che ogni anno la Chiesa riceve dallo Stato come contribuzione fiscale del cittadino. E’ vero, ma l’ “8xmille”, copre solo in minima parte l’attività di questa Istituzione.  E, dall’ “8xmille”, ovviamente, sono esclusi il servizio gratuito dei 282.254 volontari (oltre 60milioni di ore) o l’opera delle centinaia di Carias parrocchiali e dei singoli gruppi di solidarietà. E come dimenticare il risparmio dello Stato nel settore educativo o nel settore assistenziale, poiché i pagamenti alle Istituzioni Sanitarie Cattoliche tardano ad essere destinati a fronte di prestazioni concordate e già erogate, oppure accedere ai fondi stanziati per manutenzioni e ristrutturazioni è in pratica impossibile e, nessuno ripiana, i disavanzi di bilancio come avviene nel pubblico.

Una doverosa chiarificazione va fatta anche a riguardo dell’ICI, poiché spesso la Chiesa è duramente attaccata pure su questo argomento. La Chiesa non sollecita privilegi e non reclama trattamenti di favore, essendo un obbligo pagare le tasse sulle varie strutture abitative e commerciali che si possiedono. Diverso è l’esenzione prevista dalla normativa vigente alle realtà no-profit (dalle associazioni ai partiti, dalle scuole statali agli ospedali pubblici), alle quali si riconosce un servizio reso alla società a livello educativo, assistenziale e culturale. E’, la Chiesa sollecita per l’opera che svolge, che molte sue strutture rientrino in queste categorie. Per capirci: è totalmente differente la finalità di un campo di calcio di un oratorio da un Centro Sportivo, oppure una mensa caritas da un ristorante… Quindi, non è un problema solo della Chiesa, ma di tutte le realtà che svolgono servizi no-profit.

Don Gian Maria Comolli

NOTE

(1)Cfr. Conferenza Episcopale Italiana, Consulta ecclesiale degli Organismi Socio-assistenziali, Caritas Italiana, Ufficio Nazionale per la Pastorale della Sanità, Opere per il bene comune. Rilevazione dei servizi socio-assistenziali e sanitari ecclesiali in Italia, EDB, Bologna 2012 .

(2)Cfr.  http://www.chiediloaloro.it/

(3)Cfr.https://sovvenire.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/30/2018/05/04/Cartoline_Sovvenire_definitive_15-febbraio_2017.pdf

(4)Dal XIX Rapporto annuale del Centro Studi per la Scuola Cattolica, edito da ELS Editrice Morcelliana e intitolato “Il valore della parità”.

(5)https://www.corrierequotidiano.it/scuola/25-03-2018/con-la-scuola-paritaria-lo-stato-risparmia

(6)Cfr. https://sictm.chiesacattolica.it/