L’angelo dei migranti e dei poveri si chiama Dino, ha 88 anni e sfama più di 250 persone al giorno grazie al cibo invenduto di commercianti e supermercati che appogiano il progetto. Fra gli indigenti 50% italiani e 50% stranieri.
Rimane acceso il dibattito sull’emergenza degli sbarchi dei migranti verso l’Italia. Papa Francesco, dopo aver visionato i video con le torture inflitte agli ultimi sbarcati con le loro condizioni mediche estreme, ha facilitanto lo sbarco in Italia presso alloggi sotto la responsabilità del Vaticano. Fra i piccolo grandi uomini della solidarietà, ai più sconosciuti,l’angelo dei poveri e dei migranti Dino Impagliazzo, 88 anni, ex dirigente in pensione, che prepara e serve pasti gratis a a più di 250 persone al giorno fra migranti, senzatetto e poveri della Capitale. Nel corso degli anni il 50% di questi è di nazionalità italiana. Dino sfama gli ultimi da 10 anni grazie al cibo invenduto donato da commercianti e supermercati, trascinando più di 350 volontari nella missione verso il prossimo più bisognoso.
L’88enne Dino Impagliazzo casualmente, da un caffè donato ad un senzatetto, da più di dieci anni sfama più di 250 senzatetto al giorno, trascinando nel suo progetto senza fine di lucro, 350 volontari e 27.000 pasti serviti ogni anno. Dino è conosciuto a Roma come “lo chef dei poveri”. Confida Impagliazzo: “Ho anche avuto l’occasione di incontrare Papa Bergoglio, di salutarlo da parte di tutti i barboni di Roma e di invitarlo a servire la mensa dei poveri assieme a noi”.
Un povero, nei pressi di una stazione ferroviaria, chiede al signor Dino un caffè e Dino intuisce che questa persona, al di là del caffè, ha bisogno di mangiare e di una relazione. Nelle stesse parole di Dino: “Ho pensato che era il giorno del Signore, Domenica, come posso ignorare questa persona che poi in fondo è mio fratello?”.
Il Signor Impagliazzo viene a sapere che la mensa non porta da mangiare ogni giorno nella stazione ferroviaria. Così Dino chiama, amici, vicini di casa, e il passaparola si allarga a conoscenti comuni che intendono dare una mano. La moglie Fernanda è il primo aiuto di Dino e poi si comincia a distribuire panini, e poi si passerà a offrire pasti caldi, rispettando le religioni e le preferenze di ognuno. La metà dei poveri sono italiani, l’altra metà è proveniente da altre nazioni. Gli italiani sono figli di storie sfortunate, ma anche tante persone che ieri avevano una vita normale e oggi si ritrova sulla strada per via di un divorzio o per la perdita del lavoro. L’altra metà arrivano in prevalenza dall’Europa dell’Est e dal Nord Africa.
Da pochi amici, si passa a centinaia. Racconta Dino Impagliazzo ancora emozionato: “Acquistavo allora molti panini per poterli farcire per questi nostri amici senzatetto e il commerciante, notando tale quantità di pane, mi chiede per chi fossero. Gli risposi che i panini erano per alcuni senzatetto che vivono nei pressi della Stazione Tuscolana e che noi sfamiamo. Il commerciante da quel momento ci offre gratuitamente il pane per i nostri poveri e da allora è un nostro stretto collaboratore”.
“Sono i piccoli miracoli che accadono quotidianamente, ma che vengono dalla Provvidenza” afferma Dino con candore”.
Oggi i volontari che aiutano Dino sono 350 persone aiutano quotidianamente per la raccolta dei cibi presso i centri commerciali, la logistica, la preparazione e la consegna dei cibi. Dino è il presidente dell’Associazione RomAmor Onlus. Dino è un po’ il papà di tutti. Dino è riuscito inoltre a costruire una rete di assistenza per i poveri e senzatetto, un servizio medico, di istruzione e degli alloggi per ospitare le persone che momentaneamente non hanno una casa.
L’Associazione RomAmor Onlus si occupa da più di dieci anni di sfamare i senzatetto di Roma nei presso delle Stazioni Ferroviare Tuscolana e Ostiense di Roma, grazie al fondatore Dino Impagliazzo e preziosi 350 volontari.
Aleteia, 31 agosto 2018
Migranti, l’88enne che sfama 250 senzatetto per le strade di Roma