SONO COSI’ “ARROGANTI” CHE VOGLIONO ISTRUIRE ANCHE IL PAPA

I nostri “arroganti” con la “coda di paglia che hanno sempre paura che pigli fuoco” come afferma un proverbio popolare, mi riferisco ad Associazione pro-choice e a vari singoli “paladini dell’aborto” per i quali la legge 194/1978 è un “dogma” intoccabile e irreformabile, anche questa volta di fronte alle dure parole di Papa Francesco nei riguardi dell’aborto pronunciate il 10 ottobre, hanno perso l’occasione di un “bel silenzio che non fu mai scritto”. Ciò dimostra che alcune reazioni “spropositate” stanno mettendo a nudo il timore che questo discutibile “status quo” possa trasformarsi e soprattutto che questi cavalieri della morte hanno preso una immensa cantonata.

Il Papa, essendo il pastore della Chiesa Universale, quando parla in un “Udienza Generale” si rivolge a tutto il mondo, infatti erano presenti in piazza san Pietro circa 60mila persone rappresentanti di 50 Paesi. Come mai i nostri “arroganti” hanno ritenuto rivolto a sé il richiamo?

Può un Papa tacere un dramma che nel mondo uccide ogni anno 54milioni di futuri bambini? Papa Francesco ha difenso in varie circostanze gli anziani, i poveri, i migranti… Poteva in una catechesi sul quinto comandamento dimenticare il dramma dell’aborto?

Un consiglio agli “arroganti” di cui non faccio il nome ma basta rileggere il quotidiano “La Repubblica” dei giorni scorsi e li trovate tutti. La Costituzione Italiana afferma all’articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Da decine di episodi avvenuti negli ultimi tempi sembra che questo diritto sul tema dell’ aborto non sia più possibile esercitabile.

A proposito:  come giudicate l’aggressione ad un gruppo di studenti pro life che alcuni giorni fa hanno organizzato un banchetto con materiale informativo sull’aborto davanti all’entrata dell’ateneo Sapienza di Roma?

Un’ aforisma di Oscar Wilde affermava: “Riflettete gente, riflettete”.