Noi lo sappiamo, il combattimento contro lo tsunami pornografico non è una scelta, una possibilità, una azione qualsiasi da intraprendere, si tratta di un combattimento prioritario, fondamentale: la debordante pornografia rivela, in effetti, un progetto di distruzione completa della persona, della famiglia e dell’intera società.
Il prossimo 16 ottobre a Parigi si terranno per la prima volta i nostri “Incontri di lotta contro la pornografia”. Come lottare? Che discorsi potremo fare in casa, a scuola e nei dibattiti pubblici di fronte a questo fuoco? Gli esperti che interverranno nel corso di quelle assise, risponderanno a tutte queste domande. Vi attendiamo numerosi. Contiamo sulla vostra mobilitazione. Non attardatevi nel fare la vostra iscrizione. E se non potete venire, vi ringraziamo se potete far circolare questa informazione!
La pornografia ha raggiunto attualmente delle proporzioni assolutamente drammatiche nel mondo intero, ma anche, ahi me, in particolare in Francia. Dal punto di vista politico vediamo che un ministro, Marlène Schiappa, ha deciso di spalleggiare il ministro dell’Educazione Nazionale, perché sia promossa nelle scuole fin dai primi anni quella che viene chiamata “educazione sessuale”, ma che non è assolutamente un’educazione sessuale, si tratta di un’educazione alla perversità, a tutte le perversità.
La ministra Marlène. – Noi vogliamo a tutti i costi dare una educazione alla vita affettiva e sessuale. Prima di tutto devo dire che non è una novità, perché si tratta di adempiere a una legge approvata nel 2001 dalla Repubblica Francese, solo che non era applicata, o lo era poco. Abbiamo deciso, assieme al Ministro dell’Educazione Nazionale Jean Michel Blancard, di fare applicare questa legge. Questa legge prevede tre sessioni di educazione alla vita affettiva e sessuale, adattate alla fascia d’età di ogni classe, partendo dalle scuole elementari fino alle superiori.
François Billot. – Bisogna dire che Marlène Schiappa sa di che cosa parla, perché tutti sappiamo che è una autrice di libri pornografici. E può essere che proprio per questo motivo il signor Macron l’abbia scelta come ministro. Noi dobbiamo perciò lottare contro un vero tsunami pornografico, e, come sapete, da più di 10 anni abbiamo messo in atto tutta una serie di azioni per cercare di contrastare questa spaventosa onda che nel suo passaggio ha distrutto tutto, sia sul piano morale che dei valori, non solo nella gioventù, ma anche in altre fasce d’età.
In questi giorni avremo due avvenimenti importanti. Durante l’estate abbiamo creato l’associazione “Stop al porno”, che ha per scopo quello di mettere in atto una lotta frontale, a tutti i livelli, contro la pornografia, per proteggere tutti i cittadini. Per questo il 6 ottobre prossimo, nel VI Arrondissement (distretto) di Parigi, organizzeremo degli incontri con dei famosi esperti per mettere in atto una lotta contro la pornografia. In quel pomeriggio i vari esperti ci daranno delle spiegazioni e delle chiavi che ci permetteranno di comprendere perché la pornografia fa tutti questi danni. Per questo vi invito a venire a questo importante appuntamento. Saremo radunati in un grande anfiteatro, che abbiamo prenotato. Gli esperti sono di ottima qualità e i loro insegnamenti molto ricchi.
Oggi, se non lottiamo contro la pornografia, che è una sfida mondiale, commettiamo una grave omissione e un gravissimo peccato. Per questo conto su di voi, perché ci appoggiate in tutte le azioni che metteremo in atto per combattere questo vero e proprio tsunami.
Non so se in Italia ci sia la stessa consapevolezza e una organizzazione simile per contrastare questo tremendo fenomeno corruttivo.
Cari amici,
«Si assoggetta più facilmente un popolo con la pornografia che con il suo controllo». Questa citazione di Alexander Solženicyn è più che mai di attualità:
Oggi 1 sito internet su 3 propone dei contenuti pornografici, causando un totale asservimento di massa e un mezzo di manipolazione degno delle più grandi dittature.
La pornografia non risparmia nessuno: bambini, adulti anziani, celibi e coppie. È un’onda distruttrice che spezza le famiglie. In più della meta dei divorzi la donna si lamenta della porno-dipendenza del proprio marito, che assume in sé un’immagine degradante della donna, assoggettamento, super-consumo…
Finirà la pornografia col distruggere la nostra società? Possiamo ancora sperare nell’avvenire dell’umanità? Per riflettere su questo degradante fenomeno, non mancate al nostro incontro.
Articolo di François Billot de Lochner – Da Liberté politique 26 settembre 2018
Traduzione di Claudio Forti