La ministra Grillo revoca la nomina dei 30 membri del Consiglio superiore di sanità. Nel frattempo il meglio della scienza dice no a pressioni politiche.
Ormai è chiaro, i giallo-verdi vogliono accaparrarsi tutte le poltrone possibili. Meritocrazia, curriculum sono parole vuote che, in special modo il M5s, pronunciavano prima di andare al governo. Oggi che sono arrivati nelle stanze dei bottoni stanno esautorando le migliori menti italiane per sostituirle con figure politicamente “amiche”.
L’azzeramento del Consiglio superiore di sanità
Succede così che la ministra, in quota M5s, Giulia Grillo azzeri il Consiglio superiore di sanità due anni prima della scadenza. Uno spoil system arrivato all’improvviso e con poche parole come spiega Roberta Siliquini che fino a ieri era il presidente del Css “Tutti e trenta abbiamo ricevuto una lettera di revoca, dove si dice semplicemente che viene esercitata la facoltà prevista dall’articolo 6 comma 1 della legge 15 luglio 2002 numero 145″. E ” – sottolinea – non c’è scritto altro”. L’ex presidente spiega come nei sei mesi d’incarico la ministra non l’abbia mai contattata: “La ministra Grillo non ha mai incontrato dalla sua nomina il suo organo più elevato di consulenza tecnico scientifica. Nell’elenco dei trenta componenti, ora revocati, di questo Consiglio ci sono eccellenze nazionali e internazionali, qualcuno anche in odore di nobel, i curricula parlano chiaro e il lavoro che è stato fatto in questi quattro anni lo abbiamo fatto per il bene del Paese e – ricorda – senza compensi, perché è una carica onorifica”. Mai nessun ministro aveva scelto di revocare tutte le nomine prima della scadenza, magari si erano sostituiti alcuni membri, ma l’intero organo è una prima targata M5s. La Siliquini spiega come in questi sei mesi il ministero non abbia chiesto nessun parere qualificato come invece era successo in passato. Ed esprime tutta la sua amarezza per la decisione.
La risposta della ministra
Dal canto suo la ministra si giustifica parlando di discontinuità: “Il Consiglio superiore di sanità è organo di consulenza tecnico-scientifica del ministro della Salute e, dunque, ho deciso di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato rinnovando la composizione dei 30 membri di nomina fiduciaria. Siamo il governo del cambiamento e, come ho già fatto per le nomine di mia competenza nei vari organi e comitati del ministero, ho scelto di aprire le porte ad altre personalità meritevoli”. Una risposta debole che lascia spazio a molte interpretazioni e che fa pensare alla voglia di nominare persone gradite in barba a curriculum e merito.
Non solo il Consiglio superiore di sanità
Lo spoil system su organi tecnici pur essendo una novità del sistema politico italiano, non è una novità di questo governo. Un mese fa era toccato al presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston a cui il ministro Bussetti, quota Lega, aveva revocato la nomina. Così nella mattinata di ieri quattro dei cinque membri del comitato incaricato di scegliere i presidenti degli enti di ricerca si sono dimessi. I nomi sono altisonanti, il meglio della ricerca italiana: Lamberto Maffei, (presidente del Comitato,
neuroscienziato e presidente emerito dell’Accademia dei Lincei), Fabiola Gianotti (fisica e direttrice del Cern di Ginevra), Lucia Votano (fisica, ex direttrice dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso) e Aldo Sandulli (preside della facoltà di Giurisprudenza dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli). Resta in carica, per ragioni di metodo e non di merito, Mauro Ferrari, che negli Stati Uniti dirige lo Houston Methodist Research Institute e l’Institute of Academic Medicine.
Il motivo di queste dimissioni di massa? La scelta del successore di Battiston che spetta per legge al comitato. Questa volta però qualcosa è cambiato e dopo “un’interlocuzione cavillosa” di tre settimane gli scienziati hanno deciso di lasciare. “Sino a qualche settimana fa – scrivono i dimissionari – nessun problema si è verificato; la comunità di intenti con gli uffici amministrativi è stata massima”. Poi “al Comitato è stato chiesto di approntare l’avviso pubblico per la Presidenza dell’Agenzia spaziale italiana, a seguito della revoca dell’incarico al Presidente in carica, professor Roberto Battiston. Il Comitato ha prontamente predisposto il testo dell’avviso, attenendosi ai criteri e alle modalità seguiti negli anni precedenti”. Lì è iniziata “l’interlocuzione cavillosa” sul
profilo del candidato. Una persona “di altissima qualificazione tecnico-scientifica” secondo il comitato, una definizione più generica, come quella di un manager appartenente al settore dell`aerospazio, secondo il Ministero.
La reazione del Pd
A commentare la decisione della ministra è la deputata Dem Elena Carnevali che parla chiaramente di spoil system: “Sarà anche tra le prerogative della ministra Grillo quella di azzerare il Consiglio Superiore di Sanità, ma a parte lo stile sgarbato l’unica motivazione sembra essere quella di un cambio radicale che va oltre il criterio del merito. In sei mesi – continua Carnevali – la Grillo non solo non ha mai trovato il tempo di in incontro con l’organismo tecnico di supporto al ministero ma non si è nemmeno preoccupata spiegarne i motivi. Mentre, da un lato, assistiamo al mancato incremento del Fondo sanitario rispetto al miliardo di euro ereditato dal precedente governo, dall’altro, vediamo approvazione emendamenti che attingono sempre al Fondo. Non ci sono all’orizzonte risorse per il Lea, non per il rinnovo dei contratti della dirigenza, non per l’assunzione del personale. Mentre lo spread tra promesse e fatti è sempre più ampio, le pratiche di spoil system sono, invece, rigorosamente rispettate“.
Interviene anche la senatrice Valeria Fedeli, ex ministra dell’Istruzione che attacca il governo: “Di fronte a ciò che il governo sta facendo sulla ricerca, anche i ricercatori, scienziati di fama mondiale, si ribellano al governo in polemica con il tentativo, di questo esecutivo, di mettere in discussione il principio costituzionale di autonomia della ricerca. Dopo il licenziamento del presidente dell’Asi Battiston da parte del ministro Bussetti e i successivi interventi sulla nuova nomina, quattro componenti su cinque del Comitato incaricato della selezione hanno deciso di dire basta – aggiunge Fedeli – A Gianotti, Maffei, Votano e Sandulli il ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni, lavoro che ha assicurato all’Italia risultati eccellenti e grande prestigio a livello europeo e internazionale. Il loro abbandono rappresenta una perdita enorme per la qualità delle scelte che verranno assunte in un settore strategico come quello dello spazio e di cui questo governo dovrà assumersi tutta la responsabilità”.
Il deputato dem Ubaldo Pagano rincara la dose: “Lo spoils system selvaggio del Governo M5s-Lega prosegue, con una fame di poltrone mai vista. Ora sono stati epurati senza motivo anche gli scienziati del Consiglio superiore di sanità, con una raccomandata. Dopo l’Asi, le Ferrovie, l’Anas, la Cdp, i direttori Rai, la Consob, le poltrone di garanzia in Parlamento, Salvini e Di Maio vogliono occupare ancora più poltrone. Altro che meritocrazia. Come il caso – prosegue Pagano – del nuovo segretario generale del ministero dello Sviluppo economico Salvatore Barca: fedelissimo M5s e compaesano di Di Maio, è stato catapultato al vertice amministrativo di uno dei ministeri più importanti e complessi senza averne i titoli”.
Francesco Gerace
4 dicembre 2018