Migranti Regno Unito. Il voltafaccia britannico ai cristiani, quella fobia politicamente corretta di non apparire anti-musulmani. Il governo “conservatore” di Theresa May sta rivelando il suo volto.
E’ dal 2016 che Theresa May è primo ministro del Regno Unito. Le è bastato essere “conservatrice di destra” e di “formazione cristiana” per mandare in brodo di giuggiole La Nuova Bussola Quotidiana, che l’ha subito elogiata: “cristiana praticante”, “nemica dell’aborto” e “contro il fondamentalismo islamico”.
Si è rivelata completamente all’opposto e tuttavia ieri ha superato la mozione di sfiducia, venendo promossa dal suo Partito Conservatore. Ma, negli ultimi mesi, alcune notizie in gran parte rivelate in Italia da Giulio Meotti (Il Foglio), hanno inquadrato perfettamente l’attuale governo inglese. L’Associazione cristiana pakistana britannica, ad esempio, ha denunciato che il Regno Unito si è rifiutato di concedere asilo politico ad Asia Bibi, la donna cristiana da poco assolta dall’accusa di blasfemia, nonostante il marito abbia espressamente richiesto aiuto alla May. Verso fine novembre, lo stesso vicepresidente del Partito conservatore, Rehman Chishti, si è dimesso anche e sopratutto a causa di questo voltafaccia: «Il governo inglese ha rifiutato di incontrare la famiglia di Asia Bibi», ha rivelato Chishti, spiegando anche che tre ministri di Theresa May si sono rifiutati di incontrare la famiglia della donna quando ad ottobre era a Londra.
Che l’Inghilterra sia un Paese in balia dell’islam radicale, è emerso anche da una recente indagine. Nei primi tre mesi di quest’anno, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiesto che 1.358 siriani fossero accolti in Gran Bretagna, di cui solo quattro erano cristiani. Sebbene il ministero dell’Interno inglese abbia accettato di accogliere 1.112 di questi, Londra ha fatto decadere tutte le richieste da parte dei cristiani. Soltanto undici dei profughi siriani ammessi nel Regno Unito nel 2017 con il programma “Vulnerable Persons Relocation Scheme” erano cristiani, nonostante fossero il 10% della popolazione totale siriana prima della guerra civile.
L’ex arcivescovo di Canterbury, Lord Carey di Clifton, ha affermato che i funzionari inglesi sono «istituzionalmente prevenuti» contro i rifugiati cristiani, mostrando una «fobia politicamente corretta di evitare qualsiasi rischio di essere percepiti come anti musulmani». La nota editorialista laica del Times, Melanie Phillips, ha scritto: «Oggi i cristiani e altri ‘miscredenti’ sono minacciati dal revival dell’islam jihadista. Tuttavia, la loro difesa è indebolita da due fattori: l’appeasement verso gli islamisti per paura di ulteriori attacchi e un fallimento nel valorizzare e promuovere il cristianesimo alla base della civiltà occidentale».
La redazione
13 dicembre 2018
L’Inghilterra accoglie 1.112 siriani, a patto che non siano cristiani