Dopo il Patto globale sull’emigrazione, presentato all’Onu quello sui rifugiati, due parti di uno stesso disegno. Oltre ad abolire la distinzione tra profughi e migranti economici, il peso dell’assistenza viene ancor più fatto gravare su Europa e Stati Uniti, che già coprono l’86% dei fondi Onu per i rifugiati. Leggi
In Spagna come in altri paesi europei, Italia compresa, si diffonde un discorso del panico che vede negli immigrati una seria minaccia. Leggi
“Non trovavo lavoro. Mi ritenevano un fanatico. Ma ho messo Dio e la famiglia al primo posto e me stesso al secondo. È così che vivo” Leggi
Torna il saggio di Northorp Frye che dimostra come nella letteratura abbondino metafore, narrazioni e forme retoriche desunte dal testo biblico. Leggi
Il fondatore di Slow Food commenta l’intervista al Corriere. “La solidarietà deve farsi rete e l’unica sfida oggi è educare l’umano, rilanciando la pietà, l’ascolto e il dialogo.” Leggi
Il processo all’arcivescovo di Lione segue il consueto canovaccio: l’esponente della chiesa solo davanti a una sfilata di vittime che lo accusa di aver protetto sacerdoti criminali. Ma stavolta il cardinale si è ribellato. Leggi
In un’intervista alla Nuova Bussola, una ragazza-madre racconta il dramma vissuto nella capitale del Regno Unito e in particolare dalla 20^ settimana di gravidanza in poi, quando le fu fatta un’ecografia che secondo i medici inglesi indicava che il suo bimbo potesse avere la sindrome di Down. Da allora ha ricevuto pressioni su pressioni volte a farla abortire e protrattesi addirittura fino all’ottavo mese. Ma la giovane ha custodito il dono che cresceva dentro di lei e alla fine ha partorito una bambina, senza segni di trisomia, la cui vita è uno squarcio di luce in mezzo alle tenebre dell’eugenetica. Leggi
«Mi stavo laureando in studi di genere all’università di Monash in Australia, all’epoca. Pensavo di sapere tutto sull’aborto. Uno dei miei migliori amici aveva fatto il servizio civile in un centro abortista. Avevo lavorato come consulente telefonico in una linea per donne in difficoltà. Molti dei miei amici avevano già fatto ricorso all’interruzione di gravidanza. L’ho considerato quasi come un rito di passaggio. […] Ma mentre stavo scivolando nel torpore dell’anestesia, improvvisamente, per la prima volta da quando ho saputo di essere incinta, la mia mente ha avuto una chiara intuizione. Ho pensato, “Sto uccidendo il mio bambino”». Sono le incredibili, cristalline parole con cui una femminista convinta, certa di essere a favore dell’aborto e della “libertà di scelta”, ha descritto la sua personale esperienza riguardo l’interruzione di gravidanza che si è evidentemente rivelata uno scontro dall’impatto terribile tra le proprie convinzioni, il proprio mondo delle idee e l’esperienza vissuta, reale, dolorosa, cruenta, indelebile. Leggi