È davvero stupefacente come il potere abbia ancora i mezzi per creare ex nihilo un movimento di ‘protesta’ che raduni milioni di giovani superficiali, da Roma a Parigi, da Amsterdam a Stoccolma. Leggi
Per chi non lo sapesse, nelle librerie e biblioteche degli Stati Uniti d’America si sta diffondendo una moda, quella di far leggere a Drag queen storielle per bambini. Un Drag Queen è generalmente un omosessuale o transessuale, che si esibisce in spettacoli di varietà travestito da donna, sfoggiando un trucco e un abbigliamento volutamente appariscenti, improntati a un’idea di femminilità eccessiva, che sfiora la parodia. Ovviamente sono storielle che servono a diffondere nei bambini di tenera età, in genere in età pre-scolare, il verbo della cultura LGBT. Questi spettacoli di intrattenimento si chiamano “Drag Queen Storytime”. Leggi
All’origine della “scommessa”, il matematico francese riconosceva che la questione riguarda più la fede che la logica
La presenza del monachesimo, lungi dall’essere una “condanna” del mondo, è un invito positivo a costruire una civiltà che poggi su solide fondamenta. Per questo esso, come il Vangelo, è sempre di “attualità”. La storia ha ampiamente dimostrato come l’impostazione di vita che San Benedetto, padre del monachesimo occidentale, diede ai suoi monaci con la sua “piccola” Regola, sia stata una grande forza civilizzatrice per i Paesi dell’Europa e, di riflesso, per tutto il mondo. Leggi
Nella confusione etica e bioetica dei nostri tempi, senza diminuire l’anelito ad ascoltare l’uomo e la donna e le sue ferite, occorre però ricordare sinteticamente alcuni punti. Soprattutto perchè i governi, mossi da interessi squisitamente economici, lobbystici ed ideologici, avallano l’uso di medicinali con il SSN. Leggi
Nel silenzio generale dei media, i Balcani tornano in uno stato di allerta a bassa intensità, come già capitato alla fine degli anni ’80, preludio degli scontri fratricidi che hanno segnato la sanguinosa dissoluzione della Jugoslavia. Dopo l’arresto e la detronizzazione di Slobodan Milošević (con conseguente castrazione delle velleità politiche serbe nella regione), la penisola balcanica è riuscita a trovare un precario equilibrio, spezzettata in sette Stati autonomi (compreso il controverso Kosovo) attraversati da numerosi problemi sociali, dal livello di sviluppo per nulla paragonabili all’economia jugoslava, nonché dal peso politico molto limitato. Preda delle mire di Nato, Russia, Cina e Turchia, i Balcani sono diventati oggetto di contesa dell’ennesimo “grande gioco” internazionale. Ed in mezzo a queste pericolose manovre, il rischio di spezzare il precario equilibrio politico-linguistico-etnico è davvero molto alto. La miccia che potrebbe innescare un pericoloso effetto domino è rappresentata dalla Macedonia, dal trattato di Prespes e dal suo ingresso nella Nato, con successive ripercussioni sul Kosovo ed, ovviamente, sulla Serbia. Da Skopje a Sarajevo, i Balcani sono in stato di silenziosa ebollizione, complice un’opinione pubblica europea distratta. Leggi
Il disegno di legge sulla sua adottabilità riapre la questione decisiva sulla natura e i diritti del nascituro, vita umana individuale. Da tutelare. Leggi