EDITORIALE – Il dovere da “uomini pensanti” di difendere con perseveranza la famiglia

By 5 Aprile 2019Attualità

La famiglia costituita da un uomo e una donna legati dal vincolo del matrimonio, fondamento insostituibile della società, è costantemente “sotto attacco”.

Ad esempio, il 5 aprile, nell’ambito del “Festival del Giornalismo” di Perugia si è tenuto un incontro dal titolo: “Ritorno al passato: l’attacco globale alle donne, ai diritti, alle conquiste sociali” dove noiosi oratori non hanno trovato di meglio che piangersi addosso per gli ipotetici attacchi alla legge 194 a seguito delle mozioni “pro-life” presentate nei consigli comunali di diverse città d’Italia, oppure di gettare altro fango sul World Congress of Families di Verona che, secondo loro, aveva come obiettivo di riportare indietro le lancette dell’orologio tentando di cancellare libertà individuali e conquiste sociali. Altro fango, dunque, sul Congresso Mondiale delle Famiglie, attaccato da camion di fango lanciati sull’evento osteggiato, oltraggiato e insultato per settimane non solo con centinaia di fake news ma anche giungendo a minacciare gli hotels che ospitavano i congressisti e i traduttori del congresso.

Di fronte ad attacchi violentissimi e a episodi quotidiani contro la famiglia è d’obbligo domandarsi “il perché”.

E, la risposta, la trovo in un’intervista rilasciata dal defunto Arcivescovo di Bologna cardinale Carlo Caffarra il 19 maggio 2017 al termine del quarto incontro del “Roma Life Forum”, dove spiegava che Satana sta tentando di distruggere due pilastri della creazione: la famiglia e l’identità sessuale, per modellare la propria “anti-creazione”.

Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista rilasciata ad Aleteia il 22 maggio 2017.

Il cardinale ricordò che nel 1981 san Giovanni Paolo II fondò l’Istituto per studi su Matrimonio e Famiglia e gli chiese di dirigerlo. I primi anni, rammenta Caffarra, furono molto difficili poiché l’Istituto “non era benvoluto sia dentro che fuori della Chiesa a causa della visione che proponeva”. Ecco allora l’intuizione di scrivere a Suor Lucia di Fatima, la terza “pastorella” che assistette alle apparizioni della Madonna. “Le ho scritto – ricorda il cardinale – dicendole semplicemente: ‘Il Papa ha voluto questo Istituto. Stiamo attraversando un momento molto difficile. Ti chiedo solo di pregare’ ”, aggiungendo: “Non mi aspetto una risposta. Le sue preghiere mi bastano”. “Con mia gran sorpresa – continua Caffarra -, dopo non più di due o tre settimane, ho ricevuto una risposta. Era una lunga lettera scritta a mano che finiva così: ‘Padre, verrà un momento in cui la battaglia decisiva tra il regno di Cristo e Satana sarà sul matrimonio e sulla famiglia. E coloro che lavoreranno per il bene della famiglia sperimenteranno la persecuzione e la tribolazione. Ma non bisogna aver paura, perché la Madonna ha già schiacciato la testa di Satana’ ”. Eravamo nel lontano 1983. “Qualche anno fa ho cominciato a pensare, dopo più di trent’anni: Le parole di Suor Lucia si stanno adempiendo… Satana sta costruendo un’anti-creazione”.

Poi, il cardinale, precisò il concetto di “anti-creazione”. “Cosa vediamo oggi? Due eventi terribili. In primo luogo, la legittimazione dell’aborto. Cioè, l’aborto è diventato un diritto soggettivo della donna. Il ‘diritto soggettivo’ è una categoria etica, e quindi siamo nell’ambito del bene e del male; si sta dicendo che l’aborto è un bene, che è un diritto. La seconda cosa che vediamo è il tentativo di equiparare i rapporti omosessuali e il matrimonio. Satana sta tentando di minacciare e distruggere i due pilastri, in modo da poter forgiare un’altra creazione. Come se stesse provocando il Signore, dicendo a Lui: ‘Farò un’altra creazione, e l’uomo e la donna diranno: qui ci piace molto di più’ ”. E, il cardinale, concluse: “Ciò che Suor Lucia mi ha scritto si sta adempiendo oggi”.

Ecco la risposta che molti cercano, e chi meglio della Madonna poteva fornircela? Nella nostra società si stanno affrontando violentemente due visioni radicalmente opposte del futuro. La famiglia tradizionale contro le variegate formazioni sociali, la vita contro l’aborto, la cura contro eutanasia, la libertà contro il regime del pensiero unico. Due modelli antitetici, e la differenza non è unicamente ideale ma profondamente concreta, poiché il primo modello si fonda su dati reali, scientifici e oggettivi, ad esempio che i bambini nascono da un uomo e una donna è un dato di realtà. Mentre, il secondo modello, è puramente ideologico. Partendo da nozioni assurde mancando di argomentazioni reali, razionali e scientifiche, tenta di distorcere il vero per conformarlo alla sua pazzia. E’ la copiatura dello schema marxista, secondo cui non è la realtà a costruire il pensiero, ma il pensiero che costruisce la realtà.

Di conseguenza, le cose più semplici, come il concetto di famiglia naturale o l’indispensabile unione tra sesso e identità, diventano sempre più complesse quando si perde il significato e il valore della persona e della vita frutto di un imbarbarimento culturale, di un’ottusità mentale oltre che dell’indurimento del cuore

Affermò san Giovanni Paolo II: “La famiglia è l’ultimo bastione a difesa della civiltà”. Da qui l’invito a superare ogni timore e pudore nel difendere la famiglia fino in fondo, non temendo di “offendere” qualcuno quando si afferma in modo sereno e pacato la verità. Solo così l’umanità avrà un futuro e invertirà la marcia che la sta facendo precipitare nel dirupo del nulla.

Queste convinzioni devono essere supportate però dalla preghiera. Una preghiera per evitare che pastori e fedeli, come ricordò papa Benedetto XVI, evitino di fuggire per paura davanti ai lupi (24 aprile 2005). Una preghiera per sopportare, come affermò suor Lucia, le persecuzioni e le tribolazioni. Ma, con una certezza: “la Madonna ha già schiacciato la testa a satana” e la sua sconfitta è solo questione di tempo e di perseveranza. E la storia, è ricca di improvvisi e inaspettati capovolgimenti.

Don Gian Maria Comolli