Un’onda di attentati che miravano a tre chiese nelle quali si celebrava la Pasqua cristiana, nonché ad alberghi di lusso, ha duramente toccato lo Sri Lanka domenica 21 aprile. Tra le vittime, Ramesh Raju, un padre di famiglia che ha salvato molte vite a prezzo della sua. Dopo gli atti terroristici che lo scorso 21 aprile hanno sconvolto il Paese, lo Sri Lanka, in lutto, rende omaggio alle sue vittime. Fra queste c’è Ramesh Raju, un eroe discreto. A prezzo della propria vita, questo quarantenne padre di due figli ha impedito a un kamikaze di entrare in una chiesa il giorno degli attentati. Membro della chiesa evangelica di Zion, situata a Batticaloa, sulla costa del Paese, era incaricato di gestire il flusso dei fedeli in ragione dell’importante affluenza, e ha visto arrivare uno sconosciuto con due zaini. Avendo dei sospetti, si è fatto avanti e gli ha chiesto di lasciarli all’esterno. La bomba è esplosa dopo il breve alterco, uccidendo 29 persone – fra cui 14 bambini. Le 600 persone presenti all’interno dell’edificio – fra cui numerosi bambini che uscivano dal catechismo – non sono stati toccati.
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